La svolta

Si chiamerà Kyndryl lo spin-off di IBM dedicato ai Managed Services Infrastructure

Il cambiamento “più significativo nei suoi 109 anni di storia” porterà il nome di Kyndryl e avrà sede a New York City. Lo spin off si completerà a fine del 2021

Pubblicato il 13 Apr 2021

shutterstock_1425549326

Era l’8 ottobre 2020, quando IBM annunciò che alla fine del 2021 avrebbe effettuato lo spin off dell’unità che si occupa dei servizi gestiti per le infrastrutture IT, parte rilevante della divisione Global Technology Services, facendo confluire queste attività in una NewCo quotata alla Borsa di New York, per concentrarsi in via esclusiva sul business dell’hybrid cloud e dell’intelligenza artificiale. Oggi, IBM svela che la NewCo si chiamerà Kyndryl e avrà sede a New York City.

Un cambiamento radicale sotto la guida del nuovo CEO Arvind Krishna, già delineato durante la gestione della precedente CEO Ginni Rometty, che oggi riveste il ruolo di Executive Vice President e che Martin Schroeter, amministratore delegato di Kyndryl commenta così “Kyndryl evoca lo spirito di vera partnership e crescita. I clienti di tutto il mondo conosceranno Kyndryl come un marchio che gestisce i sistemi vitali al centro del progresso e un’azienda indipendente con i migliori talenti globali del settore”.

Come si legge nel comunicato stampa, Kyndryl è la sintesi di due concetti “centrali per l’identità e la missione della nuova società”. “Kyn” deriva dalla parola parentela e fa riferimento alla convinzione che le relazioni con le persone – dipendenti, clienti e partner – siano al centro della strategia e che le relazioni durature debbano essere costruite e coltivate. “Dryl” nasce da viticcio, portando alla mente una nuova crescita e l’idea che – insieme a clienti e partner – l’azienda stia sempre lavorando per far avanzare il progresso umano.

IBM giocherà la sua carta sull’hybrid cloud

Completato per fine 2021, lo spin off darà vita ad una nuova società che potrà contare su un fatturato di circa 19 miliardi di dollari sui 27,4 della divisione Global Technology Services e su un patrimonio di 90.000 dipendenti, 4.600 grandi clienti di classe enterprise e una presenza globale in 115 Paesi. IBM manterrà comunque un peso specifico più significativo con un giro di affari di 59 miliardi di dollari. Entrambe conserveranno una forte partnership su progetti e clienti comuni, pur nella libertà di muoversi autonomamente sul mercato, una volta completata la transizione.

IBM si focalizzerà sulla mission di supportare la trasformazione digitale dei propri clienti e su larga scala dei Paesi nei quali è presente; la neonata azienda avrà nei propri obiettivi la modernizzazione delle infrastrutture delle imprese sue clienti. In particolare, questo cambio di passo rappresenta l’opportunità per il colosso di Armonk di muoversi con maggiore incisività sul fronte del cloud, e confrontarsi con gli altri big del settore, da AWS a Microsoft a Google. Obiettivo è il cloud ibrido, e il Ceo Krishna lo ha ribadito, sottolineando come si tratti di un’opportunità che vale oltre 1 trilione di dollari.

Del resto, lo stesso Krishna sotto la guida di Ginni Rometty, ha portato a compimento l’acquisizione da 34 milioni di dollari di Red Hat, oggi parte integrante della divisione Hybrid Cloud della società, uno dei pilastri sui quali poggia la nuova organizzazione. Proprio la Divisione Cloud and Cognitive Software di IBM ha registrato nel secondo trimestre del 2020 ricavi per 5,75 miliardi di dollari, superando le stime degli analisti.

Immagine fornita da Shutterstock.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 3