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Commvault: la versione 11 rende il dato dinamico e gestibile per lo sviluppo del business aziendale

La nuova release della piattaforma consente l’accesso alle informazioni agli utenti e alle applicazioni direttamente dal repository, nobilitando, di fatto, il tradizionale concetto di backup ed elevandolo a reale gestione dei dati per lo sviluppo del business

Pubblicato il 01 Apr 2016

Gianluigi Torchiani

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La nuova versione di Commvault semplifica la gestione dei dati e delle informazioni

La nuova versione di Commvault semplifica la gestione dei dati e delle informazioni

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Informazioni conservate, senza possibilità di accedervi in maniera continua, dinamica e associata alla loro analisi, non hanno alcun valore per il business aziendale e la sua innovazione. È su questa riflessione che si è basata Commvault per definire le feature della nuova versione della propria piattaforma di gestione delle informazioni e dei dati aziendali, la versione 11 di Commvault, già Simpana, che il vendor presenta come «Un cambio epocale per Commvault, sia come azienda sia come prodotto – dichiara Vincenzo Costantino, technical services manager Italy di Commvault -: il nome storico del prodotto, Simpana, è infatti stato sostituito da Commvault, che identifica così sia l’azienda sia la soluzione, entrambe votate alla gestione dei dati. Sono oltre cento le novità inserite all’interno della nuova release, la 11, con importanti novità che saranno rilasciate nell’arco dell’anno: non un unico step di aggiornamento, quindi, ma un continuo lavoro da parte del nostro comparto di ricerca e sviluppo che, con una cadenza trimestrale, renderà pubbliche le nuove funzionalità e miglioramenti della piattaforma».

Tra le novità più importanti di Commvault v11, si evidenzia soprattutto l’approccio nuovo e “competente” ai dati, i quali vengono salvati in formato nativo, cosa importante perché consente di utilizzarli sia dalle applicazioni sia dagli utenti direttamente dal repository del content store. Con il notevole vantaggio di utilizzare quei dati che normalmente sarebbero utilizzati solamente per un banale backup, anche per il business quotidiano, per attività di test e di sviluppo, di ricerca delle informazioni stesse, di collaboration tra i vari utenti e applicativi, nobilitando, di fatto, il “vecchio backup”.

«Un altro concetto importante introdotto in questa versione è quello di webscale, legato alla gestione degli apparati storage – prosegue Costantino -, ossia un approccio innovativo che porta l’accesso ai dati direttamente nell’infrastruttura del cliente finale, con la possibilità di aggiungere nuovo spazio storage, nuova capacità computazionale, a basso costo, nella logica del pay-as-you-grow, che consente di aggiungere velocemente nuovo spazio nel momento in cui c’è bisogno. Commvault, al di sopra di tale infrastruttura, si occupa di gestire l’orchestration dei dati, di virtualizzare l’accesso ai dati stessi, e di permettere a tutti gli utenti e agli applicativi di fruire dei dati in formato nativo, in ogni momento».

Nuovi annunci che hanno un grande impatto per i clienti finali, i quali possono riattivare i loro dati e utilizzarli quotidianamente, rinnovando di fatto le varie infrastrutture di backup, anche vecchie. Altrettanto rappresenta una grande opportunità per i system integrator, che possono riprogettare tutte le infrastrutture di gestione del dato dando degli sviluppi nuovi e innovativi ai loro clienti in un ambito consolidato come quello del backup

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