Scenari
Stampanti 3D, il segmento industriale è ancora in affanno
Lo segnalano i dati di Context relativi al primo trimestre del 2016: bene soltanto i dispositivi rivolti agli utenti privati, grazie alla domanda di modelli entry level
Pubblicato il 19 Lug 2016
Particolarmente acute sono state le difficoltà di due brand leader del settore come Stratasys e 3D Systems, che hanno riscontrato passi indietro – rispettivamente – del -32% e del -66% rispetto a un anno fa. Il mercato nel trimestre ha risentito degli annunci di HP e Ricoh, pronte a entrare entro il 2016 nel mondo professionale. Un ingresso che, secondo Context, aiuterà il passaggio da un’industria focalizzata sulla creazione di prototipi a una specializzata nella produzione di medio periodo. Inoltre, se per ora le stampanti 3D sono soprattutto usate per le finiture (spesso di metallo) di apparecchi in alcuni specifici mercati (areospaziale, ortopedia, ecc) l’aspettativa è che in futuro ci possa essere una svolta anche nel mercato di massa della produzione di plastica. E l’ingresso dei big dell’IT dovrebbe favorire questo passaggio.
Siamo, insomma, nel bel mezzo di un momento di transizione, che spiega perché le vendite del segmento professionale mostrino i contraccolpi sopra citati. D’altra parte, il settore desktop-personal continua a crescere, percorrendo la sua strada in maniera autonoma. La taiwanese XYZprinting è rimasta il leader mondiale nel trimestre, ma ha visto scendere la sua quota di mercato al 25% a causa dell’ingressi di nuovi player di mercato. Che è destinato a continuare anche nel prossimo futuro, per via della elevata richiesta di modelli entry level. Più a lungo termine, Context continua a vedere roseo per il mondo del 3D: in particolare, il giro d’affari per il mercato globale per la stampa 3D (ovvero non solo l’hardware ma anche materiali e servizi) è atteso in forte crescita: dai 4.1 miliardi di dollari nel 2015 si arriverà a quota 18.4 miliardi entro il 2020.