Tecnologia

Windows 10, anche il mondo enterprise è pronto al passaggio



Gartner prevede che una buona fetta delle aziende opterà per l’upgrade al nuovo sistema operativo già dal 2016

Gianluigi Torchiani

Pubblicato il 23 Lug 2015


Il 29 luglio, come abbiamo ricordato recentemente, scatta l’ora X per Windows 10, il nuovo sistema operativo di casa Microsoft. Un passaggio che sarà praticamente immediato per milioni di utenti, per effetto dell’aggiornamento gratuito messo a disposizione dalla casa di Redmond. Ma cosa accadrà al mondo business ed enterprise? Come noto, la maggioranza delle aziende ha ancora in dotazione Windows 7, lanciato nel luglio 2009, mentre invece Windows 8, arrivato nell’agosto 2012 ha avuto molto meno successo. Tanto che una fetta non cospicua di imprese, successivamente all’acquisto di nuovi Pc, ha optato addirittura per il downgrade a Windows 7, un po’ come successo a suo tempo con Windows Vista-XP. Tuttavia la sensazione è che questa volta l’adozione di Windows 10 sarà nettamente più veloce, per tutta una serie di motivi. Innanzitutto c’è da osservare che le piccole imprese e gli uffici (che utilizzano Windows 7 Pro and Windows 8/8.1 Pro), così come gli utenti consumer, avranno la possibilità di effettuare l’aggiornamento in maniera gratuita per un anno. Diverso è invece il discorso per i possessori di Windows 7 e Windows 8/8.1 Enterprise che, se vorranno passare al nuovo sistema operativo, dovranno pagare. L’eccezione è rappresentata dai clienti con contratti multilicenza (software insurance), che potranno ricevere l’aggiornamento in maniera gratuita, già a partire dal primo agosto.

In ogni caso, il consiglio di Gartner, comunque, è di migrare direttamente da Windows 7 a Windows 10, lasciando perdere magari i precedenti piani di passaggio alla versione 8.1. Secondo la società di analisi, infatti, il nuovo sistema operativo è superiore rispetto alla versione precedente in diverse aree chiave per le imprese, tra cui la sicurezza, la gestione e l’esperienza utente e può vantare anche uno store di app molto più orientato al mondo business. Però, sempre secondo Gartner, prima di optare per la migrazione immediata, le grandi imprese dovrebbero optare per un opportuno periodo di test, comunque non necessariamente lungo, così da evitare sgradite sorprese. L’aspettativa della società di analisi è che molte realtà inizieranno a muoversi verso la migrazione già nella seconda metà del 2016, anche per effetto della pressione dei produttori di software.

Una conferma in tal senso arriva da un sondaggio condotto da Spiceworks sul mondo enterprise, che mette in luce un elevato livello di interessamento per il nuovo OS (94%, anche se con livelli diversi). Circa il 40% degli intervistati ha previsto il passaggio a Windows 10 entro un anno dal rilascio, mentre un altro 33% ipotizza l’upgrade dopo 1-2 anni. Molto più basse sono invece le quote di chi immagina un cambio sul lungo termine. Insomma, la sensazione prevalente è che l’affermazione di Windows 10 dovrebbe essere abbastanza rapida. Anche perché, in fin dei conti, la fine di Windows 7 non è poi così lontana: Microsoft ha già previsto la fine del supporto per il gennaio 2020, ossia tra appena quattro anni e mezzo.

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