Nuovi rincari

Equo Compenso, ecco la tabella dei rincari su Smartphone e Hard Disk

Attesa e annunciata da più parti, dopo lungo dibattito, ecco la pubblicazione, sulla Gazzetta Ufficiale, delle tabelle decise da un decreto del Ministero dei Beni culturali in relazione al tanto discusso Equo Compenso, ovvero il tormentato modo per compensare i detentori di copyright per eventuali usi illeciti che gli utenti possono fare con dispositivi dotati di memoria (download di musica o film pirata). Aumenti fino a 32 euro per computer e dischi fissi…

Pubblicato il 08 Lug 2014

Marco Maria Lorusso

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La nota, come più volte anticipato da ICT4Trade è dolentissima per utenti ma soprattutto per gli operatori di alcuni dei settori sul quale il mondo ICT scommette maggiormente per accelerare la possibile ripresa: smartphone, tablet ma soprattutto storage e dispositivi di conservazione dei dati. Uno dei pochi segmenti quest’ultimo nel quale il canale indiretto riesce ancora a vendere con non troppa difficoltà del “ferro”… Attesa e annunciata da più parti, dopo lungo dibattito, ecco infatti la pubblicazione, sulla Gazzetta Ufficiale, delle tabelle decise da un decreto del Ministero dei Beni culturali in relazione al tanto discusso Equo Compenso, ovvero il tormentato modo per compensare i detentori di copyright per eventuali usi illeciti che gli utenti possono fare con dispositivi dotati di memoria (download di musica o film pirata).

Nel dettaglio, come riportato già nel fine settimana dal sito di Repubblica, le tabelle prevedono un equo compenso di 3, 4, 4,90 e 5,20 euro rispettivamente per dispositivi con capienza fino a 8 GB, maggiore di 8 e fino a 16 GB, maggiore di 16 e fino a 32, oltre 32 GB. Secondo le norme precedenti, si pagava solo 90 centesimi di equo compenso su smartphone e niente sui tablet. Considerando i prezzi dei tablet (per esempio 269 euro per un Kindle Fire HDX con 32 GB) sono aumenti sostanziali, fino al 2 per cento. Pesante anche l’aumento lato video: 4 euro sulle nuove tv, dotate di registratore integrato; più un costo variabile per l’hard disk integrato.

Un capitolo a parte meritano poi i computer il cui equo compenso risulta raddoppiato: 5,20 euro, (in precdeneza erano 2,40 o 1,90 euro a seconda del masterizzatore integrato). Aumenti anche per le schede di memoria (fino a 5 euro di equo compenso).

Il dibattito e le polemiche su una simile decisione sono ovviamente in pieno svolgimento, da parte del Ministero la recnete nota secondo la quale simili aumenti si sarebbero tramutati in aumento di prezzo al consumatore finale, perché l’industria avrebbe assorbito i rincari dell’equo compenso, pare non avere calmati le acque. Come dice in una recente intervista, Marco Pierani, Responsabile rapporti istituzionali di Altroconsumo «Non c’è infatti nessuna garanzia che succeda così e anzi difficilmente i produttori si vorranno accollare aumenti di questa portata. Per questo motivo faremo ricorso al Tar del Lazio»,

Dal canto suo, sempre più sul banco degli imputati, la Siae si difende, «L’Italia ha i prezzi di smartphone e tablet più alti d’Europa, è uno dei mercati più redditizi al mondo e in altri Paesi è più alta che da noi (in Francia su uno smartphone arriva fino a 16 euro, in Germania fino a 36 euro). Malgrado questo, le multinazionali hanno deciso di scaricare sul consumatore il compenso che devono ai creativi e non vogliono rinunciare a un solo centesimo dei loro già straordinari fatturati (dichiarati all’estero e quindi spesso non tassati in Italia)»

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