Cybercrime
Dietro la fine degli attacchi a Sony e Microsoft ci sono i regali di Kim Dotcom?
Il numero uno di Megaupload si auto attribuisce la tregua con gli hacker. Ma secondo l’Fbi dietro c’è la Corea del Nord
Pubblicato il 30 Dic 2014
Ora, vero è che l’attacco dopo questa “trattativa” si è effettivamente fermato e i servizi di gaming delle due multinazionali sono lentamente tornati alla normalità. Però la storia sembra fare acqua da tutte le parti. Già il fatto che gli hacker abbiano un account Twitter ufficiale lascia più che perplessi. Non solo: dopo il presunto accordo con Kim Dotcom, si è stabilita un’amorosa corrispondenza di sensi tra Lizard e Kim Dotcom, con tanto di reciproci retweet. Inoltre, cosa che è più importante, è che l’Fbi è convinto che dietro gli attacchi ci sia la Nord Corea, che non si sarebbe certo fatta imbonire da alcuni voucher. Quel che è certo è che l’intera vicenda dimostra, ancora una volta, la capacità degli hacker di penetrare anche le misure di sicurezza implementate da aziende del calibro di Sony e Microsoft. Azioni eclatanti che, senza dubbio, spingeranno ulteriormente verso l’alto le spese del mondo business per la protezione informatica, già in aumento anche nel corso del 2014.