#Ready4GDPR

Speciale GDPR, come prepararsi, la voce di Gemalto

Speciale #GDPR, come prepararsi, la voce di Gemalto

In occasione dell’evento #Ready4GDPR, Luca Calindri, Channel Manager di Gemalto, spiega come assesment e analisi del rischio siano i passaggi primari da effettuare per affrontare la nuova normativa. A Gemalto spetta il compito di intervenire con la sua cifratura a livello data center

Pubblicato il 24 Lug 2017

Redazione TechCompany360

Avere una sicurezza totale e al 100% contro i crescenti attacchi del cybercrime è praticamente impossibile, nonostante tutti gli accorgimenti che è possibile mettere in atto. E’ però comunque possibile ridurre i danni al minimo ed essere perfettamente compliant con l’introduzione della nuova normativa europea sulla privacy, nota come GDPR.  Ne ha parlato in occasione dell’evento #Ready4GDPR (organizzato da Arrow ECS), Luca Calindri, Channel Manager di Gemalto: Il tema del GDPR porrà ai diversi clienti e organizzazioni di fronte a una sfida molto importante. Noi riteniamo che l’approccio migliore per iniziare questo percorso sia quello di cominciare, seguendo i dettami del GDPR stesso, da un assessment e un’analisi del rischio all’interno dell’azienda. Questo è fondamentale anche per noi per permetterci di comprendere dove sono i dati, in particolare quelli più sensibili e personali che, come stabilisce il GDPR, devono essere protetti.

Il ruolo di Gemalto

Gemalto entra in gioco nella fase successiva, ossia una volta aver preso consapevolezza di quelli che sono i dati da difendere, applicando quello che è il nostro core business, vale a dire la tecnica di cifratura, applicata e declinata a livello Data Center. A seconda delle esigenze le soluzioni del vendor vanno a lavorare a livello applicativo oppure database, file, anche nel mondo virtualizzato, andando a fornire la soluzione più appropriata e più consona per le esigenze del cliente. A questo punto, il risultato che si ottiene è avere una protezione del dato che, se anche fosse rubato o sottratto in modo malevolo, non può essere utilizzato perchè, effettivamente, è reso inintellegibile proprio come dice il GDPR.

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