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NetApp spinge sul cloud ibrido grazie alle partnership con gli hyperscale providers
I clienti delle soluzioni storage NetApp potranno trasferire i propri dati presso Amazon, Azure e Softlayer, senza perderne il controllo. Un’opportunità anche per i partner
Pubblicato il 04 Nov 2014
La soluzione prospettata da NetAPP è quella di un’unica infrastruttura capace di combinare tutti i diversi tipi di cloud, assicurando il controllo, con unico management e un’unica interfaccia, ossia il sistema operativo Cloud Ontap. Per rendere tutto questo possibile, come si diceva, è stato necessario siglare degli accordi con gli hyperscale providers: ossia Amazon, Microsoft Azure e con Softlayer (Ibm). Queste partnership consentono ai clienti finali di trasferire (anche temporaneamente) i dati contenuti nei private storage marchiati NetApp nell’hyperscale cloud di queste tre grandi realtà, con la possibilità di riportarli a casa in ogni momento e, soprattutto, utilizzando comunque il sistema operativo Ontap.
Il vantaggio per gli hyperscale, che tra l’altro entrano in competizione tra loro, spiega Roberto Patano Sr Manager Systems Engineering di NetApp, «è che possono approcciare la nostra base clienti. Di fatto a un costo infrastrutturale nullo per loro si trovano a fornire una parte di servizio che non avrebbero potuto coprire ». Il vantaggio per NetApp è, ovviamente, la possibilità di accedere alle risorse di questi mega gruppi e offrire un’alternativa interessante ai propri clienti, mantenendoli comunque legati al proprio brand. Alternativa che rappresenta anche un’opportunità per il canale di vendita, in particolare per i system integrator (anche di piccole dimensioni), da cui passa il 100% delle vendite di NetApp in Italia: «Il cloud può essere percepito spesso come un rischio, ma in realtà è un’onda da cavalcare. Questa nostra proposta rappresenta senza dubbio un’opportunità per il canale. I partner, però, non devono comportarsi da semplici rivenditori, ma devono essere in grado di fornire un’adeguata consulenza. Dunque credo che sia fondamentale una crescita professionale del canale che deve saper parlare questo linguaggio per proporre soluzioni di questo genere. Il vantaggio di questo ecosistema per i partner è, ovviamente, quello di legarsi ancora di più al cliente finale », conclude Patano.