Mercati
Il public cloud è atteso al raddoppio entro il 2019
Secondo IDC il giro d’affari del mercato arriverà a quota 141 miliardi di dollari. Decisivi saranno gli investimenti del mondo enterprise e delle TLC
Pubblicato il 25 Gen 2016
Tornando all’analisi IDC, la previsione indica che il Software as a Service (SaaS) rimarrà la tipologia dominante, catturando più di due terzi degli investimenti nel cloud pubblico. D’altro canto però, la spesa mondiale in Infrastructure as a Service (IaaS) e Platform as a Service (PaaS) crescerà a un ritmo più veloce, mettendo a segno tassi di crescita – rispettivamente – del +27% e del + 30,6%, rispettivamente. A prescindere da questi tassi, però, quello a cui si assisterà è un cambiamento di portata epocale: entro il 2018, la maggior parte dei fornitori di software avranno completamente spostato le proprie soluzioni verso un modello SaaS / PaaS. Questo significa che molti clienti enterprise, appena saranno chiamati a rinnovare le proprie licenze, si vedranno proporre come prima opzione proprio le soluzioni basate sul cloud. Un fenomeno che, in realtà è già in atto da alcuni anni – basti pensare alle strategie adottate da nomi del calibro di Microsoft e Sap – ma che è insomma destinato a diventare pervasivo. Non a caso le aziende grandi e grandissime saranno il driver primario di crescita dei servizi cloud pubblici in tutto il mondo,spendendo circa 80 miliardi nel 2019.
Tuttavia, le piccole e medie imprese (PMI), vale a dire per IDC le società con meno di 500 dipendenti, continueranno a giocare un ruolo fondamentale, tanto da contribuire a circa il 40% della spesa complessiva nel cloud pubblico. Dal punto di vista dei settori serviti, le aziende di Telecomunicazioni saranno quelle destinate a investire in misura maggiore nel cloud, con un tasso di sviluppo della spesa del + 22 per cento annuo. Gli altri comparti che mostreranno un tasso di crescita superiore al 20 percento sono i media, la PA, l’education, i trasporti.