Come abbiamo avuto modo di sottolineare in più occasioni, IBM Garage non è semplicemente uno spazio fisico, un centro di innovazione e sperimentazione. IBM Garage è anche e soprattutto una metodologia che aiuta le imprese a lavorare meglio, sviluppare nuove idee, cambiare i propri processi facendo leva su tecnologie innovative ed esponenziali.
In tutto il mondo sono 17 i Garage aperti da IBM, uno dei quali inaugurato lo scorso anno a Milano, tutti creati proprio a supporto dei percorsi innovazione e modernizzazione delle imprese, che mai come in questo periodo hanno bisogno di trovare nuovi vantaggi competitivi per restare sul mercato, di migliorare attraverso l’automazione i loro processi, di scoprire come le cosiddette disruptive technologies, come l’Intelligenza Artificiale, la Blockchain o l’Internet of Things, possono aiutarle a crescere.
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Dalle tecnologie alla metodologia fino ai Minimum Viable Products
Nei Garage si parla di hybrid cloud e di move to cloud , di microservizi e di application modernisation, ma soprattutto si applica una metodologia ormai ben consolidata che inizia con una fase di ingaggio della durata di alcune ore, nel corso della quale vengono identificate le opportunità di business, per poi passare alla fase vera e propria di design thinking, che dura un genere una settimana, con due giorni nei quali è prevista la compresenza di specialisti IBM, cliente e partner. Il percorso procede con i workshop infrastrutturali e si conclude con il rilascio dei cosiddetti MVP, Minimum Viable Products.
Un percorso veloce, abilitato dal cloud di IBM, che deve arrivare al proprio compimento in un lasso di tempo che non supera le 10 settimane.
In Italia, nell’arco di dieci mesi Garage ha visto il coinvolgimento di 250 clienti di settori molti diversi tra loro, in molti casi accompagnati da Business Partner che li seguono nei percorsi di innovazione.
Dalla fine di febbraio, in considerazione della pandemia da COVID-19 e del conseguente lockdown, il Garage non si è fermato, ma ha proseguito in una veste tutta digitale, nella quale gli strumenti di collaborazione e di interazione hanno avuto un ruolo decisamente significativo.
Un percorso insieme ai Business Partner
IBM Garage, con il suo spazio e la sua metodologia, è uno strumento a disposizione dei Business Partner, nel segno di una continuità di percorso tra IBM e la community dei suoi partner, fatta di occasioni di networking, spazi di co-creation, sessioni di marketing e comunicazione, come aveva ben sottolineato in questa intervista Federica Aghemo, Manager Ecosystem Marketing and Field Enablement di IBM.
Tra le tante iniziative ricordiamo ad esempio i Marketing Growth workshop, i Video Contest, o ancora i Marketing Coaching dedicati.
È un rapporto all’insegna della continuità quello che lega IBM e la community dei suoi Business Partner e che si rinnova col tempo e nel tempo.
Proprio per aiutare i propri Business Partner a crescere nelle nuove sfide dell’era digitale, IBM ha interamente ridisegnato e semplificato il programma IBM PartnerWorld e per spiegarne le nuove caratteristiche, peculiarità e vantaggi la società ha organizzato un Webinar dal titolo “Il nuovo programma IBM PartnerWorld”, che si terrà il 15 luglio dalle ore 12:00 alle 13.00 .
Il 15 luglio partecipa al webinar “Il nuovo programma IBM PartnerWorld”
Un esempio concreto della collaborazione tra IBM, clienti e Business Partner sulla metodologia Garage lo ritroviamo nell’esperienza fatta da Nextea, società federata di Gruppo Altea e TOP IBM Business Partner, che presentiamo qui in calce.
Un caso reale di co-creation attraverso il design thinking: Nextea e Lati
In questo video, registrato prima del lockdown, possiamo ascoltare l’esperienza di un cliente e di un partner alla fine del percorso di design thinking.
Il cliente è Lati, società con sede a Vedano Olona e specializzata nella produzione di termoplastici tecnici per uso ingegneristico, mentre il Business Partner è Nextea, società di Management Consulting di Altea Federation, specializzata nei progetti di digitalizzazione e innovazione delle imprese.
Michela Conterno, CEO di Lati, spiega come la società si sia approcciata alle giornate di design thinking con un team multidisciplinare, nel quale erano presenti diverse funzioni aziendali, dai sales ai business development manager, oltre, per l’appunto, al partner Altea.
L’obiettivo era lavorare raccogliendo contributi diversi, affrontando cioè la problematica in esame con una visione olistica.
Per Michela Conterno l’aspetto più rilevante di questa fase del progetto è stata la capacità di mettere le persone al centro, una logica di “people centricity” e di empatia che ha portato ognuno a dare il proprio miglior contributo, .
Anche la CEO di Nextea, Laura Massironi, sottolinea gli aspetti di human centricity della metodologia Garage. “Del resto, con IBM la partnership è legata non solo alla tecnologia ma anche ai processi e alle persone. Noi ci occupiamo di change management, vale a dire dei cambiamenti organizzativi di processo e culturali delle imprese”.
Il workshop cui hanno preso parte, insieme a IBM, Lati e Nextea aveva come oggetto la collaborazione nella gestione dell’informazione, sia verso l’interno, sia verso l’esterno, con l’obiettivo di meglio strutturare il processo di vendita, di migliorare lo sviluppo della relazione del cliente, di riuscire a parlare verso gli interlocutori esterni con una sola voce e anche di ridurre il time to market.
Dopo il percorso di design thinking, è parso evidente che in Lati c’è l’effettiva necessità di migliorare il processo di condivisione interna, implementando un sistema più collaborativo.
Tradotto in termini concreti, questo significa che l’azienda ha la necessità di rivedere il proprio CRM in una logica smart.
“Dopo due giornate di lavoro – spiega Laura Massironi – sono emerse indicazioni molti utili sul percorsi di digital transformation, che poi, naturalmente, devono essere tradotte sia a livello di adozione di sistemi IT, sia a livello di cambiamenti all’interno dell’organizzazione”.
Un parere sulla metodologia e sulle sessioni di design thinking?
“Creative ed efficaci”, per Michela Conterno.
“Human-tech” per Laura Massironi.
Il 15 luglio partecipa al webinar “Il nuovo programma IBM PartnerWorld”