Viviamo in anni di profondi cambiamenti dal punto di vista tecnologico. Basti pensare alle nuove tendenze della telefonia mobile, in cui display full vision hanno preso il posto di elementi hardware e i visori VR quello degli occhialini 3D, peraltro mai davvero affermati in ambito casalingo. Se c’è un settore che più di altri sta soffrendo la concreta saturazione hi-tech che viviamo è quello dei portatili. Dati per finiti dopo l’arrivo (e il successo dei tablet), la categoria ha “tenuto botta” vivendo un calo di numeri ma senza eccessive preoccupazioni circa il futuro della produttività di notebook e ultrabook. Anzi, quelle che prima erano solo delle nicchie, sono diventati motori di traino di una nuova generazione di dispositivi, conosciuti come convertibili, trasformabili o 2-in-1.
E proprio da tale contesto sembrano poter arrivare le principali innovazioni di domani. Tra queste la possibilità che laddove oggi è presente una tastiera fissa o ad estrazione, possa trovar spazio una base touch, in pratica un secondo display da usare parimenti a quello frontale. Un’idea del genere non è venuta a una sprovveduta compagnia decisa a far conoscere il proprio nome ma a Google, che ha registrato la soluzione presso l’ufficio statunitense del brevetto. Come si può vedere nell’immagine sopra, allegata alla documentazione, l’idea sarebbe di dare all’utente una terza modalità di utilizzo del 2-in-1: notebook classico (con tastiera), tablet (tastiera staccata o girata indietro), doppio display touch (con l’estrazione della tastiera).
Non sappiamo se vedremo mai un Chromebook o Pixelbook del genere ma è evidente che il solo aver registrato la proprietà intellettuale vuol dire che un’idea di base in quel di Mountain View c’è. Se è pur vero che non tutti i brevetti trovano una realizzazione, è nelle corde di Big G dare uno scossone del genere al mercato, che già di per sé non è così statico.