HPE invia un super computer nello spazio



Il super computer capace di resistere a condizioni estreme messo a punto da HPE resterà sulla stazione spaziale internazionale per un anno. In vista delle possibili missioni su Marte

Redazione TechCompany360

Pubblicato il 22 Ago 2017


Quanto sono importanti le moderne tecnologie informatiche nelle esplorazioni spaziali? Come è facile da capire, tantissimo, dal momento che è propria la potenza di calcolo assicurata dai moderni computer a rendere possibile le missioni. Ecco perché, circa una settimana fa, Hewlett Packard Enterprise (HPE) ha inviato il proprio Spaceborne Computer alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). L’operazione è parte di un esperimento della durata di un anno condotto da HPE e dalla NASA per realizzare un sistema informatico off-the shelf, ad alte prestazioni (COTS) nello spazio.

Condizioni estreme

L’obiettivo è che la macchina possa operare senza problemi e sia in grado di resistere almeno un anno alle dure condizioni dello spazio (pari approssimativamente alla quantità di tempo necessario per un viaggio su Marte, di cui si parla da tempo). Secondo gli esperti sarà infatti possibile effettuare esplorazioni spaziali di successo oltre la superficie terrestre in orbita bassa solo quando verranno sviluppati sistemi con capacità di calcolo adeguate in grado di operare a bordo per prolungati uptime. Per raggiungere questo obiettivo, la tecnologia spaziale deve raggiungere livelli di efficienza ancora più elevati per garantire la sopravvivenza degli astronauti. Dunque il progetto messo a punto da HPE rappresenta un primo passo in questa direzione. Ovviamente perché i computer possano essere approvati e autorizzati dalla Nasa per una missione spaziale, devono rispondere a parametri stringenti: essere “irrobustiti” e resi più resistenti per poter sopportare le dure e uniche condizioni dello spazio.

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Le caratteristiche di SpaceBorne

Basti pensare alle radiazioni, ai raggi solari, alle particelle subatomiche, ai micrometeoriti, alla potenza elettrica instabile, al raffreddamento irregolare. Rispettare questi requisiti richiede tempo e denaro, e aumenta il carico del sistema. Per soddisfare questi parametri HPE ha adottato un approccio particolare: ha infatti “irrobustito” il sistema soprattutto a livello software, superando con successo oltre 146 safety test e certificazioni prima di essere approvato da parte della NASA e autorizzato a operare nello spazio. Spaceborne Computer è dotato anche di un software specifico in grado di sopportare le temperature rigide e la presenza di radiazioni. È in grado anche di aggiustare al volo parametri come velocità delle CPU e frequenza di aggiornamento della memoria e in caso di anomalie potrà spegnere automaticamente il computer. Il sistema sarebbe già stato testato sulla Terra, resistendo agli sbalzi di tensione provocati da recente tempesta di fulmini.

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