Security
Nel 2016 la difesa dal cybercrime passerà più dalle persone che dalle tecnologie
I mutamenti in atto riguardano anche il canale di vendita: Arbor Networks si attende una maggiore concentrazione, con molti piccoli rivenditori che saranno acquisiti da operatori di maggiori dimensioni
14 Dic 2015
Lo scopo sarà quello di riutilizzare tali dati per accedere attraverso i singoli dipendenti al patrimonio informativo delle aziende. Tanto che l’esperto di Arbor si spinge a dire che il ruolo del dipendente nella protezione dei dati aziendali diventerà sempre più evidente nel 2016. Allo stato attuale, infatti, uno dei problemi principali è l’incapacità di assumere personale con le giuste competenze richieste. Spesso, anche inavvertitamente, il comportamento poco consono di un singolo dipendente può diventare il punto debole di un’intera azienda. Dunque il lavoro di formazione dovrebbe diventare più che un semplice investimento. Insomma, per cambiare le cose le aziende devono dipendere meno dalla tecnologia per potersi difendere e sfruttare meglio le loro risorse dedicate più importanti, le persone.
È inoltre essenziale usare la rete come punto panoramico per raccogliere informazioni sul traffico e sulle attività sospette per poi visualizzarle. Il processo di esplorazione di queste informazioni, se implementato correttamente, risulta infatti determinante per gli esperti di sicurezza. I mutamenti in atto nel mondo della sicurezza impatteranno, naturalmente, anche sul canale informatico. Che secondo Richard Brown, Director EMEA Channels & Alliances in Arbor Networks, dopo la quantità di attacchi che si sono verificati nel 2015, sarà chiamato a prendere più sul serio il tema della sicurezza. Chi non ne avrà la voglia o le risorse rischia infatti di uscire di scena: non a caso la tendenza del 2016 sarà quella di una maggiore concentrazione, con molti piccoli rivenditori di sicurezza specializzati che saranno acquisiti da operatori più grandi, maggiormente in grado di dedicare risorse a questo comparto.