Aziende

Canon, non solo consumer ma sempre più B2B

Enrico Deluchi, presidente e amministratore delegato di Canon Italia, spiega la nuova strategia aziendale, nella quale al canale è riservata una parte importante

Pubblicato il 02 Apr 2015

Gianluigi Torchiani

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Enrico Deluchi, presidente e amministratore delegato di Canon Italia

Cosa direste se scopriste se la maggioranza del business di Coca-Cola non è fatto dalla vendita delle celebre bevanda gassata? O se quello di Canon non dipendesse dalla vendita di apparecchi fotografici? Lo stupore sarebbe di certo ai massimi livelli. Bene, la prima delle due ipotesi è falsa, ma la seconda è invece assolutamente autentica e ufficiale, nonché riferita direttamente da Enrico Deluchi, presidente e amministratore delegato di Canon Italia. Che ha voluto fare il punto su una società estremamente ramificata e complessa, capace di vendere calcolatrici da 5 euro oppure grandi sistemi di stampa del valore di diversi milioni di euro. Che in Italia può contare su ben 1600 dipendenti e una struttura organizzativa in espansione, per effetto soprattutto delle ultime recenti acquisizioni. E che ha due anime, quella business e quella consumer, che la società non vede come distinte ma vuole far dialogare sempre più tra loro. Come abbiamo scritto in precedenza, il fatturato derivante dall’attività rivolta al mondo delle imprese (dunque servizi e prodotti per la stampa ma non solo), nel corso del 2014 ha sorpassato quello delle vendite consumer di apparecchi fotografici per gli utenti finali. Nel 2015 dal mondo business dovrebbe arrivare il 60% del fatturato di Canon, una percentuale che dovrebbe essere più o meno simile a livello globale e italiano. Tra l’altro ormai la maggioranza del giro d’affari di questo segmento dovrebbe arrivare dalla vendita di servizi piuttosto che di hardware.

Certo, lo stesso Deluchi ammette come questi cambiamenti siano il frutto di due spinte che provengono dal mercato: innanzitutto a livello consumer i ricavi sono ormai da un po’ di tempo in discesa, a causa della concorrenza sempre più spinta dei moderni smartphone sul lato imaging. Per cercare di frenare questa discesa, Canon sta mettendo in campo delle iniziative per avvicinare i nativi digitali, ad esempio offrendo dei servizi che permettono di stampare ad alta qualità le fotografie (HD book Canon). L’altro fenomeno che incide sul business di Canon è la progressiva diminuzione dei processi di stampa, sia da parte degli uffici che dalle grandi aziende, che puntano sempre di più verso la dematerializzazione (basti pensare alla fatturazione elettronica). L’obiettivo di Canon, dunque, è accompagnare le aziende in questa trasformazione digitale, puntando a gestire più che la stampata in sé le informazioni che ne sono alla base. In quest’ottica recentemente c’è stata l’importante acquisizione di IDM, società italiana specializzata e focalizzata sui servizi di Document and Business Process Outsourcing.

Dal punto di vista del modello distributivo nel B2B Deluchi ha chiarito: «Sui grandi clienti abbiamo una forza vendita diretta piuttosto significativa, soprattutto per Criguarda la fornitura di servizi. Al contrario, per quanto riguarda i prodotti la vendita indiretta è molto importante: esistono dealer mono brand di anon, system integrator multibrand e una moltitudine di rivenditori che acquistano tramite la distribuzione. In buona sostanza arriviamo sul mercato in tutte le maniere». La strategia per ora sembra pagare, tanto che Canon Italia ha conosciuto nel 2014 una crescita dell’8%.

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