Sfruttando le potenzialità di Sygma, la figura emergente del Virtual Cloud Provider può aiutare un’azienda a centralizzare il controllo di dati e strumenti, al servizio della mobility e dell’efficienza
di Redazione
Pubblicato il 10 Dic 2019
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L’evoluzione delle infrastrutture IT in ambito cloud è un’esigenza ormai consolidata. O almeno, si presume lo sia nelle organizzazioni intenzionate a mantenere efficienza e competitività.
Anche perché in realtà, sull’esempio tracciato con Sygma, è già tempo di guardare oltre, al passaggio successivo segnato dal Virtual Cloud Provider.
«Il mercato cambia di continuo e presenta nuove esigenze – riflette Christian Carelli, Software Developer di CoreTech -. In particolare, mi riferisco all’evoluzione di tecnologie in tutta la parte riguardante la gestione complessiva di un’azienda, dove il cloud rappresenta una direzione obbligata».
Christian Carelli, Software Developer di CoreTech
E lo è nel senso più ampio del termine, ossia passare dalla gestione di un numero di servizi limitati a una vera e propria infrastruttura di supporto, dove vengano raccolti, elaborati e resi disponibili tutti i dati aziendali, senza alcuna eccezione. «Non si può più pensare di doversi affidare ad un computer per accedere a delle informazioni – prosegue Carelli -. Il cloud allarga il raggio di azione di un’attività, i confini stessi dell’azienda. Svincolarsi da posizione e disponibilità di strumenti è di fatto una necessità». È la filosofia sulla quale è stata sviluppata Sygma, la piattaforma completamente concepita in cloud che consente di amministrare servizi, utenti, supporto e permessi. Per gli utenti, significa, invece, libertà di accesso ai dati a prescindere da luogo e dispositivo, ma anche maggiori tutele contro attacchi e perdita dei dati. Per il canale, infine, sono prospettive di flessibilità e nuove opportunità.
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Si affaccia sul mercato la figura del Virtual Cloud Provider
Oggi questo è possibile grazie anche a una nuova figura inquadrata da CoreTech. In modo simile a quanto avvenuto a suo tempo con gli operatori telefonici virtuali, fissi e mobili, si inizierà a parlare sempre più spesso di Virtual Cloud Provider. Un servizio proposto in assenza di un cloud proprietario, in modo però trasparente rispetto all’utente, presumibilmente interessato solo alla prestazione e non all’infrastruttura retrostante. Una nuova opportunità anche per i system integrator, liberandoli dalla necessità di investire personalmente ogni volta intenzionati ad allargare il proprio raggio d’azione.
Il problema semmai, è trovare la via giusta per raggiungere l’obiettivo e migrare senza compromettere l’efficienza di un’organizzazione o cogliere impreparato il personale. Prima ancora di dettare la svolta agli utenti finali, è importante indicare la strada ai partner.
Si va oltre il Managed Service Provider
«Se un system integrator vuole restare al passo, deve essere il primo a preoccuparsi di centralizzare lui stesso le informazioni, automatizzare le operazioni e integrare tutti i servizi richiesti. Chi utilizza tecnologie datate, rischia di ritrovarsi in un vicolo cieco e non essere più in grado di assecondare richieste» dichiara Carelli.
Uno scenario dove la visione di un Managed Service Provider rischia di rivelarsi già superata. Dal punto di vista dei system integrator, l’evoluzione del canale IT si sta già muovendo in direzione dei Cloud Service Provider, con CoreTech intenzionata a guardare già oltre, grazie a Sygma. Una differenza da non sottovalutare, pronta a manifestarsi nella possibilità di automatizzare i processi ad ampio raggio, adattandosi molto di più alle richieste dei clienti, dove in passato era invece più frequente chiedere all’azienda utente di allinearsi con il venditore.
«Tanti stanno finalmente superando la mentalità un po’ obsoleta di una paura legata al cloud – osserva Carelli -. Si pensa di più ad apprezzare i vantaggi, anche economici. Per arrivarci però, noi e i nostri partner dobbiamo essere in grado di sfruttare e proporre strumenti adeguati».
I potenziali benefici sono immediati e facili da intuire. La linea tracciata da Sygma permette di liberarsi a tutti gli effetti da ogni incombenza gestionale, dirottando quindi risorse preziose verso attività più strategiche.
La libertà di gestire i clienti
L’impostazione rende agevole la vita anche al partner. Dall’attivazione di utenti e servizi, alla gestione di eventi, fino alla pronta assistenza.
Come tutti i progetti innovativi è un messaggio non immediato da recepire, soprattutto quando l’onda di automatizzare i processi in cloud arriva prima ancora di vedere esaurita la spinta stessa del cloud. D’altra parte, è importante farsi trovare pronti con largo anticipo.
«La consapevolezza da parte dei partner della validità di Sygma è in netta crescita – riprende Carelli -. Probabilmente solo ora iniziano ad apprezzarne le potenzialità e ne comprendono il vantaggio a livello di costi».
L’evoluzione nel frattempo prosegue. Al centro delle attenzioni, anche l’estensione nella gestione delle API, così da consentire ai partner di stringere il legame tra i propri sistemi e la piattaforma Sygma, superando qualsiasi potenziale problema di compatibilità.
«Abbiamo organizzato la piattaforma in modo che possa risultare utile a utenti di ogni fascia – conclude Carelli -. Dal singolo professionista interessato a sfruttare nuove funzionalità altrimenti impossibili da gestire da solo, fino alla grande azienda per raccogliere e avere sotto controllo il flusso di informazioni e tenere traccia di ogni attività da un unico punto di controllo».
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