Innovazione

Il supercomputer Galileo entra in funzione a Bologna



Il sistema per il calcolo scientifico e ingegneristico, installato al Cineca di Bologna, è nato da un’azione di sviluppo congiunto con INFN e l’Università di Milano-Bicocca

Gianluigi Torchiani

Pubblicato il 24 Apr 2015


L’evoluzione non si arresta e lo dimostra la messa in produzione di Galileo, il supercomputer installato al Cineca di Bologna, il Consorzio interuniversitario costituito da 70 Università italiane, 4 enti di ricerca e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, nato dall’investimento congiunto di INFN e l’Università di Milano-Bicocca che hanno co-finanziato in parte i costi di acquisizione del sistema. Galileo è un calcolatore IBM/Lenovo Nextscale configurato con 516 nodi per un totale di 8.256 processori Intel Haswell e 1 PetaByte di spazio disco, in grado di esprimere una potenza computazionale di picco di oltre 1 PetaFlop/s pensato per il calcolo scientifico e ingegneristico in grado di gestire un milione di miliardi di operazioni al secondo. Per mezzo del nuovo sistema, ora sarà possibile risolvere problemi scientifici legati alle attuali ricerche, affinare programmi di calcolo che potranno essere supportati a livello internazionale e avere accesso ai centri europei di supercalcolo più potenti come, per esempio, Prace, l’infrastruttura di ricerca in ambito supercalcolo finanziata dalla Commissione Europea.

«Il co-finanziamento di Galileo – ha detto Sanzio Bassini, direttore del Dipartimento Supercalcolo e Applicazioni del Cineca – è un esempio di messa in comune di competenze e risorse tra i diversi attori del sistema nazionale della ricerca, per essere più efficienti e in modo da avere in Italia un’infrastruttura di calcolo competitiva nonostante le esigue risorse disponibili». Galileo si allinea a Fermi, l’altro supercomputer per la ricerca accademica più potente in Italia su cui è stata avviata la collaborazione tra Cineca e INFN, l’ente pubblico nazionale di ricerca, vigilato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che coordina le attività di ricerca, teorica e sperimentale nei campi della fisica subnucleare, nucleare e astro particellare.

«Galileo darà un contributo significativo alle attività di ricerca in fisica teorica computazionale dell’ INFN – ha aggiunto Raffaele Tripiccione, che coordina le attività di fisica computazionale in ambito INFN – fornendo strumenti di calcolo adeguati a supportare gli ambiziosi programmi scientifici in corso in aree di punta della fisica delle interazioni fondamentali e della fisica dei sistemi complessi».

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