Inversioni di tendenza

ICT e investimenti, nel 2014 torna il segno positivo. Assinform: si va verso il +0,6%

Presentati a Firenze i dati del 45esimo Rapporto Assinform. Il Cloud sale del 32%, l’e-commerce del 18%, l’Internet of Things del 12%. L’IT innovativa insomma traina la domanda digitale, e assicurerà alla fine di quest’anno la tanto attesa e auspicata inversione di tendenza

Pubblicato il 16 Lug 2014

Marco Maria Lorusso

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I segnali c’erano tutti. Soltanto poche settimane fa, l’Osservatorio Cloud & ICT as a Service del Politecnico di Milano aveva annunciato che nel 2014 il mercato ICT as a Service nel nostro Paese sarebbe cresciuto del 31%. (320 milioni di euro saranno spesi per servizi di Public Cloud, e altri 860 saranno investiti in infrastrutture, architetture applicative e gestione dei device per costruire sistemi informativi aziendali “Cloud Enabling”).

Ora la conferma che in molti attendevano arriva dai dati del 45esimo Rapporto Assinform presentati a Firenze poche ore fa. Secondo la stima di Assinform infatti a fine 2014, il trend degli investimenti in Ict dovrebbe passare da -4,4% registrato a fine 2013 a + 0,6%, tornando a crescere. A trainare la domanda saranno proprio i nuovi pardigmi del cloud, dell’ecommerce e dell’Internet of Things.

«Se pur tra evidenti difficoltà e resistenze, l’innovazione digitale sta contribuendo ad aprire nuovi scenari in Italia – ha dichiarato il presidente di Assinform Agostino Santoni, – A fine 2013, infatti, le componenti più innovative del mercato legate ad un uso diffuso e avanzato del web, cloud, servizi mobili, pagamenti elettronici, e-commerce, sicurezza, Internet delle cose, soluzioni di integrazione estesa in rete, piattaforme di gestione avanzate, hanno raggiunto un volume di circa 13 miliardi di euro. Si tratta, è vero, di una fetta ancora minoritaria per un settore che totalizza oltre 65 miliardi di euro l’anno, ma va considerato che l’accelerazione verso il cambiamento che queste componenti inducono nell’economia è molto forte, con effetti moltiplicatori e risultati in tempi sorprendentemente rapidi».

Mariano Corso, School of Management, Politecnico di Milano

Un trend che trova conferma anche nelle parole di Mariano Corso, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service, «I numeri di mercato evidenziano come l’opportunità di un cambiamento possibile’ sia diventata a tutti gli effetti un trend dirompente. Questo trend inciderà sulle modalità di fruizione delle tecnologie, condizionando fortemente le scelte strategiche e di investimento delle imprese». La portata di questo cambiamento, continua Corso, va ben oltre l’IT: «Insieme a Mobile, Social e Big Data, il Cloud può abilitare una rivoluzione organizzativa, cambiando il modo di diffondere le informazioni, prendere decisioni e collaborare entro e fuori dall’organizzazione, e ridando slancio e produttività alle imprese italiane».

Sempre secondo il Rapporto Assinform oggi conta la capacità di sviluppare un ecosistema digitale, legata a doppio filo proprio alle nuove aree ICT. E queste in Italia mostrano dinamiche incoraggianti. Il cloud esprime infatti un mercato ancora nascente (poco più di 750 milioni nel 2013), ma in forte crescita (+32,2%). Quanto ruota attorno alle nuove modalità di raccolta e utilizzo di dati è in movimento (le applicazioni connesse alla gestione dei dati cubano alcune centinaia di milioni; parte del mercato della sicurezza, nell’insieme pari a circa 760 milioni, riguarda ancora la protezione dei dati; le applicazioni analitiche valgono quasi 460 milioni). L’e-commerce, dopo gli 11,3 milioni del 2013 (+18%), ne promette 13,2 per il 2014 (+17%). L’Internet delle cose, ove i più diversi oggetti (in ambito industriale, logistico, veicolare, domestico, energetico-ambientale) acquisiscono funzionalità proprio grazie alla capacità di rilevare e scambiare dati, ha espresso nel 2013 un mercato di 1.430 milioni (+13%), atteso crescere ancora.

«Ora è indispensabile avere la piena percezione delle opportunità che si vanno creando. – ha affermato Santoni – Le tecnologie del cloud computing, ad esempio, possono consentire alle PMI di accedere a costi contenuti ad applicazioni evolute e alla cooperazione nell’ambito di distretti e filiere; per la PA rappresenta una via fondamentale per superare la frammentazione degli asset, realizzando funzionalità avanzate a tutti i livelli centrali e locali, innovando e razionalizzando i processi. In questo senso vanno anche le recenti prese di posizione del Governo Renzi, che in occasione di Digital Venice ha dichiarato come solo l’innovazione possa rilanciare il Paese, che deve ambire a ritrovare un ruolo di leadership in Europa – ha continuato Santoni – Ci aspettiamo azioni conseguenti, a partire dall’attuazione dei progetti di digitalizzazione connessi all’Agenda Digitale, che hanno grande impatto nel Paese come l’identità digitale, l’anagrafe unica, il fascicolo sanitario elettronico, la scuola digitale, i pagamenti e la fatturazione elettronica, solo per citarne alcuni»

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