«E’ una festa e non vedevamo l’ora che arrivasse. Oggi siamo più veloci, flessibili e carichi come una startup». I toni decisi e i modi semplici ma tremendamente efficaci sono quelli di sempre ma per Stefano Venturi, numero uno della neonata Hewlett Packard Enterprise, quello di ieri è stato un debutto di grandissimo impatto simbolico ed emotivo. A onore del vero, anche se l’ora X scatterà ufficialmente il prossimo 1 novembre,
i giochi, come si dice, sono fatti da tempo e mentre in Francia è già cosa assodata, in Italia le operazioni sono state avviate da mesi. Come detto infatti gia da qualche settimana lo stesso Venturi è in cabina di regia di Hewlett Packard Enterprise mentre Tino Canegrati è stato chiamato a guidare HP Italia. La tanto annunciata separation che ha dato vita a due società diverse per dinamiche e obiettivi non è però cosa da liquidare con poche righe e tanto meno da affidare all’operatività del quotidiano, si parla infatti di un colosso con 75 anni di storia alle spalle, un impressionante parco installato mondiale e un ecosistema di canale con pochi paragoni.
Anche e soprattutto per questo ai piani alti di Hewlett Packard Enterprise è stato voluto con forza un tour che permettesse a clienti finali, var, reseller, distributori e atutte le persone della società, di toccare con mano innanzitutto il nuovo logo e poi conoscere, ascoltare, celebrare la nascita di una nuova e diversa entità.
«Una società capace di focalizzarsi con decisione su quello che sa fare meglio, ovvero il business con tutto ciò che ruota intorno al datacenter, ai dati e alla gestione delle reti» ha raccontato Venturi davanti ad una platea densa e silenziosa. Per quanto concernre HP Inc invece, come detto, il focus è e resterà tutto ciò che invece ruota intorno alla scrivania (stampanti, pc, notebook…).
I quattro pilastri
Tornando al gran debutto di ieri però, «Hewlett Packard Enterprise è una azienda nuova – ha raccontato Venturi – con un cuore da startup e un’esperienza che vien da oltre 50anni in Italia. L’idea e la pratica è quella di concentrarsi su quattro aree chiave: sviluppare un’infrastruttura IT ibrida che si adatta al business dei nostri clienti; aiutare le imprese a proteggere i propri assets digitali; permettere ai clienti di utilizzare il 100% dei propri dati per velocizzare e migliorare le proprie decisioni di business. E infine creare esperienze digitali e mobili per i clienti, impiegati e partners al fine di aumentare la produttività delle aziende».
Cloud ibrido insomma, Big Data, Sicurezza e Mobility… queste le quattro stelle polari che indicheranno la strada ad una nuova società che vedrà nel canale ancora una volta il proprio motore di business principale. La presenza di un foltissimo numero di partner all’evento in questo senso ne è stata la più evidente conferma. Quattro come i settori, target, sui quali la nuova società concenterà in maniera particolare i suoi sforrzi: Pubblica Amministrazione, IoT e manufacturing 4.0, Media e Finanza.
L’impatto sul canale
Nel corso del suo intervento Venturi è tornato più volte sul ruolo del canale e non poteva essere altrimenti data anche la foltissima presenza di partner e distributori. «Il canale resta un dei motori principali per il nostro business – ha spiegato il manager -. Con i partner abbiamo da tempo avviato programmi di affiancamento e di supporto che stanno limitando al minimo l’impatto della separation. I contatti e gli interlocutori sono diversi da tempo così come i programmi dedicati. Il business e i meccanismi di ingaggio saranno semrpe più efficiaci e rapidi»,
Un impatto zero che è stato anche uno dei temi chiave dell’inervento di Chris Hsu, COO di Hewlett Packard Enterpirse, ieri presente al MiCO di Milano. «In Francia – ha spiegato il manager – la separation è attiva da tempo e l’impatto per clienti e partner è stato “invisible”. Questo è anche il nostro obiettivo, semplificare le operation e permettere a tutto il nostro ecosistema di concentrarsi sullo sviluppo del mercato e dell’economia digitale, occorre essere veloci, competenti e dirompenti: “being disruptive that’s the new style of business” ha spiegato alla platea in un inglese piuttosto comprensibile.
La cronaca, le voci, i video, le immagini di una giornata davvero particolare sono però tutte nel “social reportage” che trovate qui di seguito