Prevenzione

Cyberoam, «il rischio più grande è interno alle imprese, ecco come difendersi»



L’azienda del Gruppo Sophos ha introdotto la nuova funzionalità User Threat Quotient che consente di identificare quegli utenti che possono rappresentare un rischio per la sicurezza in azienda

Redazione TechCompany360

Pubblicato il 13 Feb 2015


Cyberoam, azienda del Gruppo Sophos, il fornitore globale per le appliance di network security, ha introdotto lo User Threat Quotient (UTQ), una funzionalità che permette di individuare gli utenti che possono rappresentare un rischio per la sicurezza aziendale.

Grazie a UTQ, Cyberoam amplia la propria tecnologia al Layer-8 e modifica il paradigma di sicurezza basato sulla user-identity; la nuova tecnologia, infatti, utilizza le informazioni del traffico Web per stabilire chi sono gli utenti a rischio e intervenire con azioni efficaci di prevenzione.

Le azioni che possono generare dei rischi sono solitamente la visita su un sito Web infettato da malware, oppure un sito Web di phishing o un URL spam, e ancora, visitare un indirizzo IP al posto di un URL, o visitare un sito P2P o di URL translation per mascherare le proprie attività o bypassare i firewall, ma anche visitare siti di gioco d’azzardo o per adulti che possano esporre l’azienda a rischi legali.

I vantaggi che UTQ porta agli IT manager sono dati dall’individuazione degli utenti a rischio in funzione del loro comportamento Web, rimuove le complessità dell’analisi dei terabyte dei log per identificare i movimenti sospetti, permette alle Piccole e Medie Imprese di non dover investire in strumenti Siem separati, consente un’analisi della diffusione del rischio all’interno della rete e aiuta azioni correttive per attuare un piano di politiche sull’utente.

Maurizio Rasi, Country Manager per l’Italia di Cyberoam

«Studi recenti dimostrano che gli utenti sono l’anello più debole della catena di sicurezza – ha sottolineato Maurizio Rasi, Country Manager per l’Italia di Cyberoam -. Proprio le reti aziendali offrono un’enorme quantità di dati in grado di fornire indizi sull’utente, ma spesso l’informazione è incomprensibile e la correlazione tra i dati stessi richiede tempo e abilità specifiche. La nuova tecnologia UTQ di Cyberoam permette di profilare con facilità i comportamenti sospetti sul Web e individuare da quali utenti provengono, senza passare da un labirinto di log».

L’UTQ è un punteggio assegnato a ogni utente che fornisce agli IT manager un servizio di intelligence sulle attività in rete e di chi è a rischio; così è possibile adottare politiche di controlli di sicurezza fine-tuning, corsi di formazione, suggerimenti ai dipendenti per prevenire ogni tipo di rischio.

Anche per questo security analytics e intelligence sono diventate aree di investimento molto importanti per le aziende che sono consapevoli del valore che può assumere la prevenzione per poter garantire un’adeguata protezione per la sicurezza aziendale e Cyberoam è riuscita a rispondere al meglio a questo tipo di esigenze.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

LinkedIn

Twitter

Whatsapp

Facebook

Google+

Link

Cyberoam, «il rischio più grande è interno alle imprese, ecco come difendersi»

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.