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Mauden, da system integrator a stratega della Digital Transformation



A colloquio con Mario Viola, Responsabile acquisti e Alleanze di Mauden. A due anni dall’ingresso in Ricoh una riorganizzazione profonda per un’azienda che punta a nuove sfide

Maria Teresa Della Mura

Pubblicato il 14 Dic 2021


Ripercorrere oggi le tappe della storia di Mauden è un po’ come ripercorrere la storia del digitale in Italia.
Una realtà che fin dall’inizio si è concentrata sui sistemi e sui data center, integrando nella propria offerta tutto il mondo dei servizi, in particolare quelli focalizzati sul presidio operativo sistemistico e sul controllo e monitoraggio delle Infrastrutture.
Gradualmente i propri ambiti di azione si sono ampliati al digitale, declinato nello specifico su Intelligenza Artificiale e User Experience.
“Poi siamo arrivati al mese di dicembre del 2019, quando Mauden diventa una Ricoh Company, attraverso una acquisizione che le garantisce tuttavia di mantenere la propria identità sul mercato”.
Sono queste le parole con cui Mario Viola, Responsabile acquisti e Alleanze dell’azienda, ripercorre i quasi 35 anni di vita di uno dei system integrator storici del nostro Paese. La scelta di entrare in un gruppo così grande, qual è Ricoh, “è arrivata in un momento in cui avevamo bisogno di arrivare una svolta. Questo non solo garantisce e Mauden un futuro, ma consente di continuare a crescere nelle nostre aree storiche, e soprattutto nell’area della Digital Transformation, nella quale sempre di più vogliamo giocare un ruolo autorevole”.

Primo requisito: la curiosità

In tutto questo percorso un ruolo importante l’ha avuto la curiosità, che unita alle capacità di cercare sul mercato sempre nuove soluzioni, alla lungimiranza di lavorare su queste e stringere partnership con nuove realtà, “ci ha portato a costruire un ecosistema fondamentale per ciò che vogliamo essere sul mercato: un system integrator italiano in grado di disegnare, progettare e realizzare le migliori soluzioni per i propri clienti, utilizzando e integrando tutti i mattoncini necessari”.
Per Mauden, sottolinea Viola, tutto si gioca sulla capacità di mantenere un ruolo proattivo presso i propri clienti, essendo per loro uno stimolo.

Mauden Next: il nuovo volto di Mauden

Per rendere maggiormente visibile al mercato non solo la propria offerta, ma soprattutto le proprie capacità, Mauden ha lanciato internamente un progetto specifico: Mauden Next.
“Con Mauden Next abbiamo ristrutturato la nostra offerta in un percorso nel quale abbiamo identificato quattro pillar fondamentali: il primo fa riferimento alle architetture e al Journey to Cloud, in ottica multicloud e ibrida; il secondo guarda alla realizzazione, gestione e ottimizzazione dei servizi hi-tech; il terzo guarda allo sviluppo del cognitive computing, intelligenza artificiale e user experience; l’ultimo racchiude in sé le nostre capacità di servizi, dal monitoring alla sicurezza dei sistemi”.

Nove linee di prodotto

Un lavoro importante, sottolinea Viola, ma necessario per dare maggiore evidenza ai clienti delle nostre capacità reali. Una schematizzazione, di fatto, in base alla quale Mauden ha poi deciso di declinare le nove linee di prodotti che compongono il suo portafoglio: Journey to Cloud, Architecture Design & Delivery (area Cloud & Digital Transformation); Specialist Advice, Optimization & Efficiency, Systems Lifecycle, Data Center Solutions (area Technology Management); AI & User Experience Lab, Modernize Applications (Area AI & UX Lab), Monitoring & Support.

Immagine che contiene testo Descrizione generata automaticamente

Aiutare le imprese a cogliere i benefici del PNRR e del Piano Transizione 4.0

“In Mauden abbiamo intrapreso un percorso di crescita di conoscenze e professionalità in questi ambiti perché ci crediamo assolutamente. Nel contempo, però, abbiamo anche i nostri clienti che ci chiedono una mano, e di essere loro vicini, supportarli, saperli indirizzare nello scegliere questi mondi ancora in parte nuovi e complessi. Tutto questo nella piena consapevolezza che sia il momento giusto per intraprendere un certo cammino.
“Con il PNRR e con il Piano Transizione 4.0 ci sono fondi disponibili e sarebbe un delitto non aiutare le aziende a sfruttare queste opportunità, per avviare dei percorsi o per completare qualcosa che era stato avviato in passato. Non mi riferisco solo alla PA, ma anche aziende di tutti gli altri comparti”

Ampliare la base clienti

Nei piani di Mauden da tempo c’è anche un ampliamento della base clienti.
Tradizionalmente la società si è mossa nel mondo del Finance: non solo banche, ma anche le società di servizi che afferiscono a questo settore. Gradualmente il focus si è ampliato alla GDO, alle Telco & Utility, alla Pubblica Amministrazione Centrale. Con il nuovo focus sulla parte digital, siamo usciti dai nostri clichè, approcciandoci e sviluppando progetti all’avanguardia replicabili e scalabili, su clienti fuori dai nostri consueti ambiti, rispondendo puntualmente alle loro esigenze e portando soluzioni innovative a supporto del business.

Un progetto di AI per il mondo legal, e non solo

Appartiene ad esempio a questa tipologia di progetti Quaero A.I. & Law, la soluzione con la quale Mauden, in qualità di IBM Platinum Business Partner, si è aggiudicata una delle “tappe” della TechallengeX6, l’iniziativa con la quale IBM premia Partner e Startup IBM che hanno realizzato soluzioni innovative su IBM Public Cloud e/o IBM Cloud Pak. Il progetto, sviluppato per il centro studi Alma Iura, è un esempio di come sia possibile utilizzare algoritmi di intelligenza artificiale per la classificazione e l’estrapolazione di informazioni da database documentali, in questo caso di tipo legale.
Di fatto, parliamo di una applicazione basata su leve tecnologiche che rispondono a bisogni trasversali, di aziende diverse, settori diversi, funzioni diverse.
“Con queste tecnologie di analisi del linguaggio basate sugli algoritmi di Intelligenza Artificiale, siamo stati in grado di rispondere, ad esempio, alle necessità specifiche del Service Desk, risolvendo più velocemente i ticket di assistenza, o ancora del servizio sanitario, per analizzare le conversazioni a supporto dei pazienti”.

Una nuova sede a Torino

Quanto alla struttura con la quale seguire queste progettualità, come già accennato Mauden conta su 130 dipendenti suddivisi tra le tradizionali sedi di Milano e Roma, alle quali si è da poco aggiunta anche Torino in ottica di rafforzamento della presenza su uno dei nostri principali clienti e di ampliamento del nostro business.

Tornando alle caratteristiche distintive di Mauden, che si riflettono anche nel suo modo di confrontarsi con i clienti e con il mercato, Viola torna sulla curiosità, che spinge l’azienda “a cercare sempre cose nuove cose e innovative che vadano a completare le conoscenze e l’offerta che in questo momento abbiamo. Più competenze acquisiamo meglio possiamo consigliare i clienti nel prendere la strada migliore e adottare la soluzione migliore. Credo che la nostra peculiarità sia proprio quella di essere sempre proattivi e di voler continuamente allargare le nostre competenze, sia per noi stessi, che per poter essere più reattivi nei confronti dei clienti”.
Questo ha portato nel tempo Mauden a costruire un forte ecosistema di partner e fornitori, anche grazie ad attività di scouting, scoprendo realtà nuove e innovative e contribuendo alla loro crescita sul mercato.
Nell’ecosistema di Mauden rientra anche una piccola rete di partner di servizi, che la supporta nel momento in cui servono risorse aggiuntive per portare avanti determinati progetti.

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