I dipendenti di Esprinet Italia e Celly potranno godere di una maggiore flessibilità. Portando avanti il progetto pilota della durata di sei mesi, il distributore di informatica ed elettronica ha deciso di puntare decisamente sullo smart working.
Più precisamente, l’azienda mette a disposizione dei dipendenti di Esprinet Italia e Celly gli strumenti tecnologici necessari per il lavoro da un luogo privato fuori dalla sede di lavoro per un giorno alla settimana. Unici requisiti necessari per godere di tale flessibilità: compatibilità di ruolo, presenza in azienda da più di un anno e valutazione positiva delle proprie performance.
I feedback positivi ottenuti nella fase test hanno evidenziato l’entusiasmo da parte dei dipendenti che sottolineano la maggior concentrazione rispetto alle ore lavorate in ufficio, maggior produttività e il miglioramento del proprio Work Life Balance.
«Fiducia, responsabilità e orientamento ai risultati sono i principi chiave su cui abbiamo basato lo Smart Working in Esprinet. Siamo molto orgogliosi di poter dire che sono stati compresi e interiorizzati sia dai dipendenti sia dai manager, portando a un esito estremamente positivo del nostro progetto pilota, tanto che saranno coinvolte anche altre strutture che non hanno partecipato alla fase iniziale di pilot. Per questo, a partire dal 15 gennaio, lo Smart Working è diventato a tutti gli effetti parte della nostra vita aziendale con le stesse modalità applicate fino ad oggi, con l’intenzione di valutare in futuro possibili evoluzioni », ha commentato Ettore Sorace, HR Manager delle società italiane del Gruppo Esprinet.
Con una media di 37 dipendenti in Smart Working al giorno, equamente distribuiti nel corso della settimana, al 31 ottobre sono state 345 le persone (328 per Esprinet, 17 per Celly) che hanno lavorato fuori sede su 440 idonee per ruolo e performance. Si può inoltre evidenziare come il 64% degli Smart Worker in Esprinet sono donne, di cui il 41% con un’età compresa tra i 41 e 50 anni, mentre gli uomini sono il restante 36%, di cui il 38% tra i 31 e i 40 anni.
Lo Smart Working ha portato vantaggi non solo ai dipendenti: l’azienda ha evidenziato infatti una diminuzione delle emissioni di CO2 e un’ottimizzazione dello spazio adibito ai parcheggi con un’assegnazione ad un numero più elevato di dipendenti.