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Cebit 2017 mette al centro la trasformazione digitale



La manifestazione fieristica di Hannover è in programma ad Hannover dal 20 al 24 marzo 2017. Spazio alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie, attesi oltre tremila espositori e oltre 200.000 visitatori

Gianluigi Torchiani

Pubblicato il 02 Dic 2016


Tremila espositori, 200.000 visitatori, 400 start up, 150 ore programmate di conferenze con oltre 200 oratori. Bastano questi numeri a spiegare la forza del Cebit, la manifestazione di Hannover dedicata alla tecnologia, che quest’anno si terrà dal 20 al 24 marzo 2017. La formula resta quella collaudata nelle precedenti manifestazioni: un’ampia area espositiva, un fitto calendario di convegni e preziose occasioni di networking. Il tema intorno a cui ruoterà l’evento sarà quello della trasformazione digitale o, meglio, della ‛d!conomy – no limits’, ossia delle opportunità che si offrono alle aziende attraverso la digitalizzazione e le nuove tecnologie. Spazio dunque a temi dall’indubbio fascino come intelligenza artificiale, realtà virtuale e aumentata, sistemi autonomi, stampa 3D, robotica e droni.

Che magari oggi non sono ancora del tutto “maturi” ma che hanno delle indubbie potenzialità sul medio termine. E una fiera dedicata all’innovazione come il Cebit non può certo guardare soltanto al presente, ma è costretta a giocare di anticipo, delineando quali saranno i trend del futuro. Non saranno però certo dimenticati argomenti già oggi più radicati come le applicazioni per il mondo IoT, sempre visti in un’ottica estremamente concreta, ossia con un occhio alle potenzialità in termini di business.

«L’area espositiva sarà una vetrina di esempi significativi e concreti della digitalizzazione di molti diversi settori, quali automotive, banche e assicurazioni, commercio al dettaglio, sanità e pubblica amministrazione – e dimostrerà con grande impatto come la digitalizzazione stia cambiando ogni area del business e della società», ha evidenziato Oliver Frese, membro del CDA della Deutsche Messe, l’ente che cura l’organizzazione del Cebit.

Che guarda con particolare interesse al Giappone, che non a caso sarà il Paese partner di Cebit 2017, con oltre 100 espositori attesi, come un esempio per l’Europa. Il Sol Levante è visto come una nazione in grado di creare un nuovo approccio creativo alla tecnologia e reagire positivamente alle nuove proposte. E l’Italia? Quest’anno la presenza delle aziende nostrane alla manifestazione tedesca dovrebbe attestarsi sui livelli della precedente edizione, con circa 30 espositori.

Che hanno la possibilità di replicare quello riuscito a un’azienda come Wildix, società italiana specializzata nell’Unified Communication & collaboration. Che, come ha raccontato il suo direttore commerciale Cristiano Bellumat, negli anni scorsi è stata in grado di affacciarsi sui mercati internazionali proprio grazie alla partecipazione al Cebit, vista come una fiera che “riesce a mantenere un forte legame con le start up e il mercato manifatturiero”. Tanto da aver stretto ben 18 partnership commerciali negli scorsi anni. Per questo motivo Wildix parteciperà anche alla prossima edizione del Cebit, in particolare per approcciare nuove aziende europee impegnate nelle telecomunicazioni.

Come riassume il direttore dell’Associazione di categoria tedesca BITKOM Bernhard Rohleder, «La digitalizzazione non è una situazione o un processo che inizia all’improvviso. Prende le mosse nella mente e presuppone la disponibilità a un cambiamento in continuo divenire e all’innovazione. E il CeBIT è il luogo ideale per il confronto che questo richiede tra global player, pmi e startup; il luogo perfetto per creare un ponte tra fornitori e utenti di soluzioni digitali e per il necessario dialogo tra leader tedeschi e internazionali dell’innovazione».

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