Ricerche

Le imprese italiane investono nel software, meno nell’e-commerce



L’ultima indagine dell’Istat evidenzia la presenza crescente di ERP e CRM nelle aziende sopra i 10 dipendenti. Le nostre aziende sono invece ancora renitenti a investire nel commercio elettronico

Gianluigi Torchiani

Pubblicato il 23 Dic 2015


Quanto sono davvero diffuse le moderne tecnologie digitali nelle imprese italiane? Una risposta arriva dall’Istat, che ha appena rilasciato una ricerca apposita sulle aziende con almeno dieci addetti, dunque anche quelle medio-piccole. Il quadro che emerge è in chiaroscuro: la connessione Internet sembra ormai essere irrinunciabile, tanto che nel 2014 il 98,2% di queste imprese disponeva di una connessione a Internet (96,8% nel 2013). Il 95,0% delle imprese è connesso a Internet in banda larga fissa o mobile (94,8% nel 2013). L’utilizzo della banda larga mobile è in evidente crescita, tanto da coinvolgere nel 2014 il 60,0% delle aziende (49,8% nel 2013).

A testimonianza di quanto la cultura del lavoro in mobilità ormai si stia imponendo, il 66,8% delle imprese (in forte aumento rispetto al 53,1% del 2013) ha dichiarato di avere fornito ai propri addetti dispositivi portatili, quali computer o smartphone, dotati di connessioni mobili per scopi lavorativi. Le percentuali sono meno eclatanti, invece, per tutta un’altra serie di voci: un sito web aziendale è infatti utilizzato dal 69,2% delle imprese con almeno 10 addetti (88,9% tra quelle con almeno 250 addetti).

Ma soltanto il 31,8% delle imprese (51,9% tra quelle con almeno 250 addetti) si serve dei social media (24,7% nel 2013). Non segna poi un incremento particolare la percentuale di aziende attive nel commercio elettronico: nel 2013 erano il 42,5% contro il 44,4% del 2012. Tra l’altro l’Istat come siano in aumento le imprese che hanno venduto on-line i propri prodotti o servizi (da 7,6% nel 2012 a 8,2% nel 2013), mentre siano addirittura diminuite quelle che hanno acquistato sul web (41,7% nel 2012 e 39,6% nel 2013). Anche sul delicato tema della fatturazione elettronica, di cui tanto si è parlato negli scorsi mesi, il quadro è positivo soltanto a metà: appena l’8,2% delle imprese dichiara di fatturare esclusivamente in forma cartacea ad altre imprese o alla P.A., ma è ancora bassa la percentuale delle imprese che utilizzano la fatturazione elettronica in un formato adatto all’elaborazione automatica (5,4%), mentre è molto diffusa la fatturazione digitale non adatta all’elaborazione automatica (56,7%).

In compenso, la ricerca Istat segnala un costante crescente interesse delle aziende nostrane per i software: ad esempio la presenza dei CRM è passata dal 13,3% nel 2009 al 23,1% nel 2013, fino a raggiungere un ragguardevole 28,2% nel 2014. È nettamente aumentata anche la diffusione di software per la condivisione automatica di informazioni tra diverse aree funzionali dell’impresa (ERP), aumentati dal 9,7% del 2009 al 27,2% del 2013 fino al 37,2% del 2014.

L’istituto di statistica, infine, nota una diffusione molto elevata degli strumenti di cloud computing, ormai utilizzati dal 40,1% delle imprese sopra i 10 addetti, soprattutto in un’ottica di risparmi di costi e miglioramenti di efficienza. Tuttavia, il 12,2% delle imprese utilizza in cloud esclusivamente servizi di posta elettronica. I servizi di cloud computing acquistati più di frequente sono, nell’ordine, la posta elettronica (di cui si avvale il 34,5% delle imprese), l’utilizzo di software per ufficio (16,5%), l’impiego di applicazioni software per la finanza e la contabilità (13,4%), i servizi di archiviazione di file (12,7%), l’hosting di database dell’impresa (11,1%) e di applicazioni software CRM (5,8%) e l’utilizzo di potenza di calcolo per eseguire software dell’impresa acquirente (3,2%). Interessante è notare anche come, per il momento, la modalità di cloud pubblico sembri prevalere nettamente: il 28,2% di imprese si è infatti rivolto a fornitori che offrono tali servizi utilizzando server condivisi, contro il 14,4% che ha scelto il cloud privato.

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