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La lunga strada da percorrere per i candidati ai colloqui

Per giungere alla scelta finale del candidato sono necessari, in media, dai due ai tre colloqui, il 40% delle aziende ne richiede almeno quattro, il 27% da quattro a cinque e il 13% più di cinque interviste. La ricerca di Robert Half

Pubblicato il 13 Feb 2014

Redazione TechCompany360

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Il tempo del candidato scorre sempre più veloce di quello dell’azienda. Pochi giorni dopo il colloquio vorrebbe avere il responso finale che tarda ad arrivare perché nel frattempo le aziende si prendono sempre più tempo.

Robert Half, società specializzata nel recruiting di professionisti nelle funzioni di amministrazione, finanza e controllo stima infatti che per individuare il profilo ideale due uffici risorse umane su cinque prevedono un minimo di quattro colloqui per confermare l’idoneità del candidato.

L’indagine, realizzata su un campione di cento tra responsabili e direttori risorse umane italiani, rivela che secondo il 45% per ricoprire il ruolo di una posizione aperta siano necessarie, in media, quattro settimane; per il 35% degli intervistati sono almeno cinque le settimane che occorrono per assegnare un incarico e, tra questi, il 14% prevede l’impiego di oltre due mesi.

«I tempi di selezione sono tanto più lunghi quanto maggiori sono le responsabilità del ruolo che si ricerca», commenta Matteo Colombo, country manager di Robert Half. «I profili con una certa esperienza, spesso, sostengono più colloqui in azienda con diversi interlocutori comportando, necessariamente, il dilatarsi del processo di recruiting».

Il 55% dei responsabili Risorse Umane coinvolti nell’indagine rivela che per giungere alla scelta finale del candidato sono necessari, in media, dai due ai tre colloqui e il 40% ne richiede almeno quattro, il 27% da quattro a cinque e il 13% più di cinque interviste.

Con l’arrivo della crisi e la riduzione del numero di posti a disposizione, anche lo scenario delle Risorse Umane è cambiato. Le aziende sono sempre più attente e rigorose nelle valutazioni dei candidati: un errore di assunzione può avere effetti negativi non solo in termini di costi, ma anche di equilibrio nell’ambiente di lavoro. Così si cerca di rendere sempre più selettivo il processo che porta all’assunzione, coinvolgendo più figure all’interno dell’azienda e procedendo anche ai test per le figure più tecniche.

D’altra parte, però, può capitare, che troppa scrupolosità rallenti le fasi di selezione a tal punto che si rischi di lasciarsi sfuggire i profili più qualificati e di talento: le competenze professionali sono sempre richieste, anche in momenti di incertezza economica.

Ma quanti accedono alle selezioni? Quasi la metà (46%) degli uffici HR dichiara che per una ricerca di personale la rosa dei candidati è composta mediamente da 4 a 6 persone, segue il 33% che ne coinvolge da 7 a 10 e il 14% che ne include tra 11 e 15. Solo il 7% afferma di limitarsi a un massimo di 3 candidati. Nel frattempo anche i team dedicati alla Risorse Umane si sono ristretti. I tagli delle aziende hanno coinvolto anche loro. E chi è rimasto nel frattempo ha dovuto imparare a destreggiarsi sui social network sviluppando nuove competenze. Alla fine chi ci rimette è il candidato per il quale il tempo scorre veloce.

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