Sicurezza
WikiLeaks: assieme alle indiscrezioni diffusi anche malware
Un esperto di sicurezza bulgaro ha analizzato i file pubblicati online dall’organizzazione di Julian Assange, scoprendo decine di stringhe di codice maligno. Chi le ha sfruttate?
Pubblicato il 25 Ago 2016
Minaccia digitale
Eppure, nel corso del tempo, agli uomini della no-profit qualcosa deve essere sfuggito. Si perché, secondo Vesselin Bontchev, esperto di sicurezza bulgaro, assieme ai leak pubblicati su internet ci sarebbero anche un bel po’ di codici di malware, 80 per la precisione, dei quali molti risiederebbero sugli stessi server dell’organizzazione. Con un post su GitHub, Bontchev spiega che tipologie di minacce ha trovato nei file di WikiLeaks, con l’evidenza di una sorgente parziale stanziata proprio sul sito. «C’è la conferma di malware presenti sul portale. La mia ricerca non è esaustiva, sono solo all’inizio», ha detto. Ci sarà da capire adesso, se il codice infetto sia stato utilizzato da terzi per ottenere un accesso privilegiato ai server di WikiLeaks oppure se le pagine di quest’ultima siano state sfruttate semplicemente per diffondere la minaccia al più vasto pubblico possibile.