In concomitanza con il CeBIT, tra le più importanti fiere al mondo nel panorama ICT, Huawei ha annunciato l’apertura del suo primo OpenLab a Monaco di Baviera. Il suo compito sarà quello di guidare l’innovazione in ambito business e di reti all’interno del vecchio continente, una sorta di incubatore di idee ma anche polo di concretizzazione e realizzazione di progetti atti a sviluppare nuovi modelli di business. Il centro di eccellenza, sinora l’unico in Europa, mira a rivoluzionare il mercato dell’ICT sotto vari aspetti, anche grazie ai partner tecnologici (e non) di Huawei nei settori Internet delle cose, cloud computing e Big Data. L’obiettivo è anche quello di realizzare città più intelligenti e funzionali alla vita moderna, concentrando gli sforzi su come migliorare l’accesso alle reti, non solo in termini di velocità ma anche nei costi. Come ha spiegato Huawei al CeBIT di Hannover, l’OpenLab si prefigge anche il non semplice compito di costruire un ecosistema industriale competitivo in Europa grazie allo sviluppo di soluzioni specifiche in diversi campi professionali. Sono già 25 i partner che supporteranno Huawei nella definizione e implementazione del laboratorio, tra questi SAP, Intel, T-Systems, Alstom e Hexagon.
Altre novità
Ma la fiera di Hannover è stata anche l’occasione per presentare la linea hardware messa in campo da Huawei negli ultimi mesi. Si va dalle soluzioni di networking ai server, storage e piattaforme cloud. La novità è rappresentata da Huawei KunLun 9032, il già conosciuto server mission critical questa volta in versione x86 a 32 socket. Con questa mossa l’azienda cinese tenta di agganciare un mercato che non la vede del tutto protagonista, visto il risicato 5% di ricavi nel market share server. Per questo il KunLun 9032 si può ben definire come l’ariete con cui si tenta di aggredire il contesto europeo con una soluzione completa fatta in casa, pensata appositamente per le necessità di mission critical.