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Pennasilico (Clusit): «Nessuno al sicuro, così ci colpisce il cybercrime»

A colloquio con Alessio Pennasilico, security evangelist e membro del comitato tecnico scientifico del Clusit, che avvisa: nessuno si salva dagli attacchi

Pubblicato il 23 Mar 2016

Gianluigi Torchiani

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Point OF View - Pennasilico: «Così ci attacca il cybercrime»

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«Tutti veniamo attaccati, soprattutto tutte le aziende, perché tutte, in qualche modo, gestiscono denaro». È questa la desolante dichiarazione con cui Alessio Pennasilico, security evangelist e membro del comitato tecnico scentifico del Clusit riassume i contenuti emersi dal Rapporto del Clusit 2016 recentemente presentato a Milano. «E la quantificazione dei danni subiti dipende solo da come abbiamo deciso di proteggerci – insiste -. Non esistono scusanti di proteggersi in proporzione alla preziosità dei dati che si hanno, anche perché l’industria del cybercrime lavora ormai sui grandi numeri, e statisticamente ci guadagna parecchio denaro». Al top dei bersagli, le aziende che operano online, ma anche la PA, che al tradizionale cybercrime deve fare i conti anche con gli hacktivist.

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