Innovazione
Le imprese europee non sono ancora pronte al mercato unico del digitale
La volontà della Commissione europea è quella di abbattere le barriere tra i diversi Paesi. Ma molte temono ripercussioni negative
Pubblicato il 21 Dic 2015
La risposta, secondo lo studio ‘Digital Marketplace: Hope or Hype?’, commissionato da Ricoh Europe e realizzato da Coleman Parkes Research, è negativa. L’indagine, realizzata nel luglio 2015 con il coinvolgimento di 1.360 persone, operanti in otto settori verticali, tra cui istruzione, settore legale, utility/energia, sanità, settore pubblico, vendite, produzione e servizi finanziari. Ebbene, soltanto l’8% degli intervistati vede la propria azienda pronta per il mercato unico digitale e in ben pochi Paesi (Paesi Bassi, in Austria e nei Paesi del Nord) si arriva almeno al 10%. Il problema è soprattutto economico: il 34% dei dirigenti aziendali dichiara di non avere risorse sufficienti per investire in un mercato unico digitale. Un altro ostacolo è la scarsa conoscenza: soltanto la metà dei dirigenti aziendali conosce a fondo l’Agenda Digitale dell’UE (52%). Le percentuali più basse riguardo al tema si registrano in Portogallo (27%), Belgio (36%), Paesi del Nord (38%) e Olanda (39%).
La ricerca evidenzia poi un certo scetticismo: un quarto delle aziende coinvolte nella ricerca Ricoh non crede che il mercato unico digitale possa portare a vantaggi; anzi, molte temono possibili ripercussioni negative sul business in termini di aumento della concorrenza (42%), investimenti IT necessari (41%) e difficoltà di gestione dell’IVA (36%). Insomma, per il momento non si riscontra grande entusiasmo nelle imprese europee nel mercato unico digitale. Eppure, secondo i responsabili dello studio, le organizzazioni, specialmente quelle che si trovano in Paesi “digitalmente deboli”, dovrebbero prepararsi fin da ora a partecipare a questa sfida, analizzando la propria capacità di muoversi in un contesto in continua evoluzione e standardizzando i sistemi e i processi per aumentare la propria produttività.