Interventi

Cook agli studenti: «Cambiate il mondo con il vostro lavoro»

Il numero uno della casa di Cupertino, intervenuto all’inaugurazione dell’anno accademico all’Università Bocconi di Milano, ha ricordato anche i valori alla base dell’operato di Apple sul mercato. Tra i temi trattati, l’importanza di fare squadra, la necessità di valorizzare le personalità e la responsabilità delle aziende nella lotta al cambiamento climatico

Pubblicato il 10 Nov 2015

Gianluigi Torchiani

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Tim Cook alla Bocconi

Attraverso il proprio lavoro è possibile cambiare il mondo: si può riassumere così l’intervento di Tim Cook, Ceo di Apple, intervenuto nel corso dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Bocconi di Milano (#Bocconi 2020). Innanzitutto il numero uno della casa di Cupertino ha reso omaggio all’Italia, culla del design e non solo. Poi ha ricordato i tempi della sua formazione universitaria: «Questo incontro mi fa pensare ai tempi della mia business school. Allora ero impaziente di fornire il mio contributo al mondo e spero che voi studenti abbiate la mia stessa impazienza. Durante questa mia formazione ho imparato l’importanza del lavoro di squadra. Nonostante la competitività ho capito che possiamo essere migliori se lavoriamo assieme. Alcuni dei miei colleghi sono diventati i miei migliori amici e siamo rimasti in contatto sin da allora».

Cook ha poi parlato in maniera piuttosto ispirata dei temi dell’etica e del lavoro, facendo esplicito riferimento alla mission di Apple: «Ai tempi dell’Università non avevo capito che è possibile esprimere le proprie capacità e valori attraverso il lavoro, lasciando così un proprio segno nel mondo, l’ho compreso soltanto dopo diverso tempo (…). In Apple, abbiamo più di 100.000 persone che portano le proprie capacità uniche a livello lavorativo. Sono lieto di far parte di un’azienda che vuole rendere il mondo migliore: alla Apple realizziamo prodotti che permettono alle persone di fare cose che non hanno mai fatto in passato. Che consentono di effettuare grandi lavori artistici o di catturare semplici espressioni di gioia. Prodotti che, insomma, cambiano tutti».

Successivamente il numero uno di Apple ha focalizzato il suo intervento sui temi dell’ambiente e del green IT, collegando l’impegno attuale della casa di Cupertino su questi punti ai valori del lavoro: «La lotta contro il climate change costituisce una priorità internazionale, ci ricorda che i nostri destini sono interconnessi. Dunque l’ambiente deve far parte dell’agenda delle aziende, abbiamo questa responsabilità o, meglio, l’obbligo di fare ciò che è giusto. In Apple abbiamo investito nelle energie rinnovabili: oggi l’87% dei nostri consumi è coperto con queste fonti e vogliamo arrivare al 100%. Non a caso i nostri nuovi data center in Irlanda si atterranno alle più rigide regole Usa. Ma non è sufficiente: non basta modificare noi stessi, vogliamo anche che i nostri fornitori utilizzino le energie pulite, come dimostra un‘iniziativa che abbiamo avviato in Cina e che prevede la costruzione di 2 GW di impianti da energie verdi. Vogliamo anche sviluppare materiali salubri all’interno dei nostri prodotti».

Cook ha poi fatto un accenno alla privacy (“I dati dei vostri iPhone sono vostri e di nessun altro”) e insistito sulla mentalità egualitaria di Apple e lontana da discriminazioni di ogni genere (“Apple aperta a tutti e lo sarà sempre”). Infine, la parte conclusiva dell’intervento del Ceo Apple è stata un’esortazione agli studenti: «Davanti a voi avete un’opportunità incredibile, un vero e proprio obbligo: fare qualcosa di nobile attraverso il vostro lavoro. Oggi le responsabilità non solo nelle mani dei governi, ma anche in quelle delle aziende. Spingete, andate oltre, portate più in là le frontiere, potete fare business in maniera diversa (..). Se sarete in grado di mettere in pratica i vostri valori nel lavoro, potrete creare un mondo migliore».

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