Nel distretto italiano per eccellenza del mondo automotive, intorno a Torino negli anni sono cresciute diverse realtà anche nel settore IT, in particolare nel PLM. Una parte di queste, in difficoltà con il declino del settore nella prima parte del secolo. Altre invece, pronte a reinventarsi mettendo a frutto competenze e rapporti consolidati per anni.
«Con il graduale declino degli ordini nel settore PLM, l’azienda del gruppo EADS Matra Datavision, è stata frammentata all’atto della chiusura delle operation sul territorio nazionale, – ricorda Davide Ressi, fondatore e CEO di Edist – e, nel 2006 abbiamo dato vita a uno spin-off, per dare continuità al ramo d’azienda».
Sfruttando il patrimonio di conoscenze e grazie ai clienti acquisiti nel settore ICT, i primi anni hanno registrato una crescita regolare in termini di fatturato e di numerosità dei clienti. Subito dopo, conquistata una dimensione più competitiva, l’offerta inizialmente concentrata su sistemi storici e tradizionali ereditata dalla casa madre ha iniziato ad allargare il proprio raggio d’azione.
« Abbiamo cercato strade complementari alla nostra offerta classica – prosegue Ressi – proponendo alternative tecnologiche in ambito infrastrutturale che all’epoca erano meno diffuse nel comparto Small Business, quali le prime soluzioni di virtualizzazione server e desktop e di software defined infrastructure».
Un approccio metodico e strutturato, nonché una leva continua sull’accrescimento delle competenze, hanno però permesso di guadagnare velocità passando da un fatturato inferiore ai centomila euro del 2006 ai 6,5 milioni di euro attuali, impiegando in totale 21 persone. In particolare, l’anno della svolta viene individuato nel 2014, quando la struttura dei costi e dei ricavi ha assunto conformazione tale da rendere possibili importanti investimenti.
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Lavoro di gruppo
Una crescita organica e regolare, frutto anche di decisioni non necessariamente scontate. «La nostra strategia è fortemente orientata alla vendita e all’acquisizione di nuovi segmenti di mercato, come per tutti – spiega Ressi – marketing e vendite lavorano a stretto contatto tra di loro, supportando direttamente i commerciali nell’intento di allargare la base clienti puntando su attività di prospecting».
Idee molto precise e ambizioni realistiche, guidate dalla convinzione di dover prima di tutto pensare in grande per poter diventare effettivamente grandi, hanno portato ai risultati attesi. Se nei primi anni il ricavato riconducibile al mondo della supply chain e all’automotive copriva il 95%, attualmente tra i 315 clienti attivi questi sono ormai scesi al 35%.
«Il resto è molto variegato, sparso tra segmenti quali il retail e la GDO, il farmaceutico, retail, l’energia e le utility, grazie alla fornitura di soluzioni e di servizi indipendenti dalla dimensione del cliente e dalla industry di pertinenza».
Una strategia oggi perfettamente in linea con le caratteristiche delle soluzioni Microsoft. «Nella nostra offerta è fondamentale, perché ci permette di mettere a disposizione dei clienti una serie di applicazioni in modalità SaaS integrabili con i sistemi di security e/o di business continuity quali il disaster recovery».
Vantaggi importanti in un territorio molto ricco di PMI e di tecnologia, dove la fidelizzazione e le referenze sono tra le vie più adatte per estendere il proprio giro d’affari. Da una parte, allargando progressivamente la presenza presso clienti soddisfatti. Dall’altra contando su una buona reputazione utile a cogliere nuove opportunità.
La leva Microsoft aiuta a crescere
Un’evoluzione per buona parte legata alle potenzialità di Office 365, sulla quale Edist punta ormai da tempo. «Sono circa 160 i nostri clienti attivi sulla piattaforma Microsoft, una cifra cresciuta soprattutto negli ultimi due anni. Per tanti, si è iniziato come semplice migrazione della posta elettronica o di Office, per introdurre successivamente anche aspetti come la collaboration audio e video e la sicurezza».
Tendenza favorita da un’intensa attività di promozione del system integrator torinese, in grado di contare anche sull’ottima reputazione raggiunta nelle forniture dei primi servizi. Tuttora, uno dei canali preferenziali quando in prospettiva futura si parla di ulteriore crescita, anche se non l’unico.
«Valutiamo certamente le opportunità di acquisizione di altre strutture di minore dimensione, per aggiungere nuove competenze e nuovi clienti, elemento con ricaduta sul territorio, in quanto talora utile anche per conservare posti di lavoro – conclude Ressi -. Al momento noi stessi possiamo diventare appetibili per altre realtà più grandi. Dobbiamo iniziare a ragionare sul punto di breakeven oltre il quale risulterebbe difficile proseguire i piani di crescita autonoma e con le nostre sole forze, questa è la sfida con cui dovremo confrontarci nei prossimi 2 anni per disegnare il futuro di Edist».