HPE Reimagine, Meg Whitman ai partner: specializzatevi per cogliere le opportunità dell’Hybrid IT e dell’Intelligent Edge

Una giornata italiana per la CEO di HPE Meg Whitman, che è intervenuta a #hpeReimagine a Bologna incontrando i partner e i clienti finali

Pubblicato il 29 Giu 2017

Maria Teresa Della Mura

meg-whitman-ceo-151202120239

HPE Italian Summit giorno due, nuovo focus. La manifestazione cambia denominazione e diventa HPE Reimagine (#HPEReimagine), tappa italiana di un tour europeo con il quale HPE porta le sue tecnologie e soprattutto la sua visione non solo ai suoi partner ma anche a quegli utenti finali che dei suoi partner sono clienti.

Come anticipato, il momento clou della giornata è atteso per le 15, ora in cui, insieme a Stefano Venturi, amministratore delegato di HPE Italy, salirà sul palco la CEO Meg Whitman.

Una presenza importante, che viene letta come un significativo segnale di attenzione nei confronti della rete dei partner italiani.
L’agenda della CEO è blindata; arrivata ieri sera a Milano, in mattinata ha incontrato un piccolo gruppo di clienti italiani, poi in Frecciarossa è arrivata Bologna. 45 minuti sul palco e poi una tavola rotonda a porte chiuse con una ventina tra i principali partner italiani.
Puntuale Whitman entra in scena, selfie di prammatica con Stefano Venturi, poi l’incontro entra nel vivo.
Whitman ribadisce i punti chiave della strategia della nuova HPE – l’Hybrid It, l’Intelligent Edge, i nuovi servizi erogati via Pointnext – con focus importanti sul cloud e sulle opportunità legate all’Internet delle Cose.
Per quanto riguarda il cloud, obiettivo è ribadire l’importanza dell’hybrid IT quando arriva il momento di cambiare passo. Whitman lo definisce il Cloud Cliff, il limitare di una scogliera, oltre il quale c’è il salto nel vuoto. Forse noi lo definiamo un punto di non ritorno ed è quello in cui il solo public non basta a sostenere le richieste di un business crescente. E, non sembri un paradosso, al cloud cliff rischiano di affacciarsi anche società nate digitali. Meg Whitman cita Dropbox, ma cita anche un caso tutto italiano, quello di Yoox-Net à Porter, che ha dovuto ripensare tutta la propria infrastruttura per sostenere la crescita del proprio business.

Meg Whitman mostra di conoscere il momentum che l’Italia sta attraversando e non è un caso che riferendosi all’IoT parli dell’opportunità della digital transformation nel manifatturiero.
Sono tutte opportunità da cavalcare, sottolinea, a patto di avere le competenze giuste. Per questo l’invito ai partner in sala è quello di specializzarsi, focalizzarsi e soprattutto di concentrarsi su quelle competenze che possono rappresentare un elemento di differenziazione rispetto ai loro competitor.
Un omaggio ai progetti sviluppati in Italia, Whitman lo fa con due riferimenti diretti e precisi: il primo è al progetto Innovation Lab, il secondo è il gruppo di lavoro sulle smart city, costituito a Firenze con la collaborazione di Computer Gross, TT Tecnosistemi e Var Group.

Il social TG della giornata

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 3