Canale

Realtà aumentata e Realtà virtuale: quale ruolo per i System Integrator



La realtà aumentata e la realtà virtuale sono due tecnologie, diverse ma affini, su cui il canale dei system integrator può giocare un ruolo fondamentale. Cogliendo notevoli opportunità

Gianluigi Torchiani

Pubblicato il 16 Lug 2020


Uno dei mantra che istituti di ricerca e vendor cercano di trasmettere al proprio canale di partner e di rivenditori è quello di non lasciarsi scappare le opportunità di business offerte dalle nuove tecnologie. Per questo motivo, in questi ultimi anni, non pochi System integrator – grandi e piccoli –  hanno investito tempo, persone e risorse per approcciare temi come Cloud, Big Data, IoT e così via. Ultimamente ci sono due nuove tecnologie emergenti che stanno offrendo al canale IT la possibilità di sfruttare al meglio le proprie competenze e capacità: stiamo parlando di Realtà aumentata e Realtà virtuale. 

Cos’è la realtà aumentata

Come recita la definizione dell’Agid, nella Realtà Aumentata (AR – Augmented Reality) il computer utilizza sensori e algoritmi per determinare la posizione e l’orientamento di una telecamera. La tecnologia AR, attraverso un computer, crea oggetti in grafica 3D e li orienta come apparirebbero dal punto di vista della telecamera, sovrapponendo infine le immagini generate a quelle del mondo reale. In buona sostanza, dunque, la realtà aumentata trasforma enormi masse di dati e di analitiche in immagini o animazioni che vengono sovrapposte al mondo reale. In combinazione con i dati IoT, le applicazioni AR stanno portando numerose aziende a ridefinire completamente il modo in cui progettano, producono, vendono, gestiscono e supportano i prodotti. A rendere chiaro il fenomeno al grande pubblico è stata l’applicazione Pokemon Go, che per la prima volta ha dimostrato le potenzialità della realtà aumentata.

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Cos’è la realtà virtuale

Affine ma distinta alla AR è la cosiddetta Realtà Virtuale (VR – Virtual Reality), che presuppone l’uso di tecnologie informatiche per creare un ambiente simulato. A differenza delle altre interfacce utente tradizionali, la VR pone l’utente all’interno di una esperienza: invece di visualizzare uno schermo di fronte a loro, gli utenti sono immersi ed in grado di interagire con mondi virtuali in 3D in cui possono essere simulati tutti i sensi. Qual è allora la differenza fondamentale tra realtà virtuale e realtà aumentata? Semplice: la realtà aumentata rappresenta il mondo reale arricchito con oggetti virtuali. La realtà virtuale, al contrario, è un mondo completamente virtuale.

Realtà aumentata e virtuale: un utilizzo anche di tipo business

Il punto è che, nonostante Pokemon Go e i tantissimi giochi di realtà virtuale ormai disponibili, AR e VR non sono esclusivamente un fenomeno consumer, anzi. La realtà aumentata viene ad esempio utilizzata nel mondo retail, come una forma di visual content management 2.0 che consente ad aziende e organizzazioni di aggiungere nuovi livelli informativi, in tempo reale e ad alto tasso di interazione usando device mobili di qualsiasi tipo. Nelle moderne fabbriche dell’Industria 4.0, invece, la Realtà aumentata può essere di estremo ausilio agli operatori, ad esempio permettendo di visualizzare attività complesse. La stessa realtà virtuale, invece, grazie alla sua esperienza di simulazione immersiva, offre la possibilità alle aziende di testare e formare i dipendenti su lavori estremamente complessi e potenzialmente pericolosi.

Quale ruolo per i system integrator

La necessità di un ruolo della system integration per l’adozione di queste tecnologie nasce almeno da due considerazioni: realtà aumentata e virtuale non funzionano da sole, ma per essere realmente utili all’utente finale sono chiamate a dialogare continuamente con i sistemi IT, dispositivi hardware e software, apparati IoT e quando altro. Un dialogo che può essere assicurato soltanto da un precedente lavoro di integrazione, compito storico ovviamente dei system integrator grandi e piccoli, chiamati a tradurre le potenzialità di AR e VR in progetti specifici a misura di azienda. Assicurando poi successivamente il necessario monitoraggio e supporto delle soluzioni messe a punto. Ovviamente,  anche il grado di fiducia acquisito in precedenti progetti più tradizionali, può essere speso con efficacia dai system integrator per convincere alle aziende a “imbarcarsi” in progetti innovativi quali sono quelli che riguardano AR e VR.

Da soli, i vendor di AR e VR potrebbero fare ben poco, anche perchè poi solitamente si limitano a produrre o la parte hardware (come i visori) o quella software. Anzi, gli stessi operatori di canale, trasformandosi in ISV, possono avere tutte le potenzialità per mettere appunto applicazioni/piattaforme software in grado di gestire le soluzioni AR e VR.  Un aspetto, quest’ultimo, che consentirebbe agli imprenditori del canale IT di riuscire ad aumentare notevolmente il proprio tasso di marginalità all’interno di progetti di realtà aumentata/virtuale.

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