Strategie

Oracle, sicurezza e non solo da Gen 2 Cloud



L’Open World di San Francisco è stata soprattutto l’occasione per presentare la seconda generazione di cloud. Fondato su sicurezza e machine learning. Ecco le conseguenze per il mercato italiano

Gianluigi Torchiani

Pubblicato il 31 Ott 2018


Alessandro Ippolito,
Country Technology Sales Leader di Oracle Italia,

La diffidenza di Larry Ellison nei confronti del cloud, tra l’altro abbastanza perdonabile per un’azienda che aveva fondato il suo successo sull’on premise, è ormai un lontano ricordo: la strategia di Oracle è ormai fondata interamente sulla nuvola, tanto che nel corso dell’Open World 2018 che si è da poco concluso a San Francisco, il principale annuncio è stata quello relativo alla seconda generazione di cloud by Oracle, la cosiddetta Gen 2. Tanta attenzione alla nuvola non è casuale: il punto è che, secondo Oracle, la migrazione al cloud sta avvenendo molto più velocemente del previsto, tanto che il Ceo Mark Hurd ha affermato che “solo nello scorso anno, il 15% dei data center di proprietà delle imprese statunitensi è stato chiuso”.

Oracle Gen 2 Cloud: obiettivo sicurezza

Lo conferma Alessandro Ippolito, Country technology sales leader di Oracle Italia, fresco reduce dall’Open World, che è stato anche quest’anno un appuntamento caratterizzato da grandi numeri: oltre 60.000 clienti e partner Oracle da 175 nazioni. Tra le parole che sono più risuonate a San Francisco c’è stata sicuramente “sicurezza”, che è quella che probabilmente caratterizza di più la Gen 2: la tesi di Oracle è che i cloud di prima generazione siano ormai vecchi per le attuali esigenze aziendali, perché basati su una tecnologia con ormai ha dieci anni alle spalle. La Gen 2 del Cloud Oracle, invece, è progettata specificamente per aiutare le aziende a gestire in modo sicuro anche i carichi di lavoro più impegnativi. Tutto questo grazie a una massiccia iniezione di intelligenza artificiale e machine learning per scovare le minacce. Inoltre, aspetto forse ancora più significativo, è che Gen Cloud 2 è segmentato: questo significa che lo spazio sulla nuvola riservato a ogni azienda risulta rigidamente separato dalle altre, fattore che ovviamente rende molto più difficile e complicata la propagazione delle minacce del cyber crime. Al centro di Oracle Gen 2 Cloud c’è l’Oracle Autonomous Database,un database che si autogestisce, si auto protegge e si auto ripara; automatizza i principali processi di gestione – tra cui patching, tuning e aggiornamenti – per assicurare il continuo funzionamento delle infrastrutture critiche, considerato anche che la stragrande maggioranza delle intrusioni avvengono per ritardi nell’installazione delle patch necessarie.

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Oracle Gen 2 Cloud: cosa cambia in Italia

«Siamo l’azienda che ha la più grande quantità di soluzioni in cloud, dall’Erp al crm, tutte integrate tra loro (fusion application). Il nostro motto Human Style significa portare le applicazioni sempre più vicine al naturale modo di interagire delle persone», ha evidenziato il manager Oracle. E in Italia? Secondo Ippolito, ormai circa il 40% del fatturato di Oracle Italia è ormai collegato direttamente al cloud, ma la maggioranza delle aziende clienti non ha ancora spostato sulla nuvola le applicazioni critiche per il proprio business, ma soltanto quelle ritenute meno essenziali. Ed è proprio per accompagnare questo passaggio che sarà molto utile la seconda generazione di cloud annunciata a San Francisco.

Oracle Gen 2 Cloud: il fattore costo

Oltre al fattore sicurezza, c’è poi da considerare il fattore costo: «E’ chiaro che il cloud deve essere economico, deve semplificare il business ma anche ridurre alcune tipologie di costo. In Italia il tema del prezzo è un argomento ancora sentito dei clienti, in particolare quando si tratta si spostare applicazioni non critiche. Quando invece ci si sposta nel campo del mission critical, l’attenzione si sposta maggiormente su sicurezza e scalabilità. In ogni caso, come ha messo in evidenza Ellison, la nostra price performance è decisamente superiore rispetto a qualsiasi configurazione della concorrenza. Quindi possiamo dire che, oltre all’aspetto sicurezza, abbiamo dalla nostra una forte competitività in termini di costo». La sfida alle tre big del cloud per il mondo enterprise, insomma, è definitivamente lanciata.

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