VIDEO

Kaspersky Lab, 20 anni di lotta al cybercrime



Il vendor presenta Kaspersky OS e ripercorre le tappe della propria storia guardando ai nuovi panorami che si stanno delineando, che imporranno attenzione alla sicurezza in ambito IoT e Intelligenza Artificiale.

Loris Frezzato

Pubblicato il 11 Dic 2017


Tutto ha inizio vent’anni fa, quando Eugene Kaspersky ha creato ex novo un anti virus con lo scopo di debellare un malware che aveva infettato il proprio personal computer. Prende così il via l’avventura di Kaspersky Lab, una delle aziende di sicurezza informatica più note che, da startup che integrava le proprie soluzioni in OEM come motore in prodotti di terzi, è diventata una dei big dell’IT security, con all’attivo oltre 400 milioni di utenti. «Alla luce delle pericolosità che gli attacchi informatici stanno avendo in ambienti sensibili e vitali per aziende, persone e Paesi, non esitiamo a dire che Kaspersky Lab ha passato 20 anni con la mission di “salvare il mondo” – esordisce Morten Lehn, country manager di Kaspersky Lab Italia, in occasione dell’incontro con i maggiori partner di canale e con la stampa per la ricorrenza del proprio ventennale -, di proteggere gli utenti dagli attacchi del cybercrime. Un compito che possiamo assolvere anche grazie alla grandissima base di installato, con 400 milioni di utenti che ci danno fiducia e che contribuiscono a generare e aggiornare le statistiche per potere poi migliorare e affinare i prodotti in base alle nuove minacce. Una parte umana che alimenta quel machine learning utile per la realizzazione dei nostri prodotti e attraverso la quale riusciamo anche ad anticipare e far fronte in maniera preventiva a nuove minacce».

Nessun target di utenti è escluso da possibili attacchi e pericoli che arrivano dalla rete, dai bambini, alle transazioni, alle aziende che devono tutelare i propri dati, le banche e le loro reti e le utilities di luce, acqua, energia, ecc. E per tutti questi Kaspersky Lab ha una soluzione, volta a proteggere le infrastrutture che vi gravitano intorno. Un compito che prevede, ovviamente, investimenti continui e ingenti, sulla parte di Ricerca & Sviluppo, soprattutto sulle nuove tecnologie emergenti, dall’IoT all’Artificial Intelligence o le electric car.

«Nuove tecnologie, nuovi mercati e nuove idee, dove l’Italia rappresenta la migliore squadra in Europa – riprende Lehn -. Sono 9 anni che è stata aperta la filiale italiana, caratterizzata da un percorso di successo senza paragoni, fucina di iniziative e sensibile all’innovazione, al punto che proprio il nostro Paese viene utilizzato come campione per testare le novità. Idee importanti per tutta la corporate nascono, infatti, in Italia, come è stato l’aggancio con la Formula 1 e al team Ferrari, un’operazione importante che continua a essere da traino per tante iniziative. Iniziativa ora estesa anche alla Formula E con una partnership con con la squadra Virgin Race».

IoT e Intelligenza Artificiale, dicevamo, sono i nuovi fronti a cui ci stiamo esponendo, e sui quali bisogna far fronte con soluzioni adatte a garantirne la sicurezza. Dalle situazioni più prevedibili e immaginabili, come può essere l’healthcare gestito digitalmente, i trasporti, la produzione aziendale, fino alla gestione delle auto elettriche, che, di fatto, incorporano diversi computer che devono operare in maniera integrata e orchestrata o, addirittura, i prossimi viaggi spaziali o su Marte, di cui esistono lavori avanzati di simulazione di vita sul pianeta. Il rischio è che qualcuno riesca a entrare nei loro sistemi, appropriarsi di chiavi d’accesso, password, sottrarre o manomettere informazioni vitali, che in questi casi metterebbero in serio pericolo la vita delle persone.

«Ormai la sicurezza IT si sta via via spostando verso la copertura dell’Internet of Things – conferma Giampaolo Dedola, Ricercatore del team di Kaspersky Lab -, un panorama a cui dobbiamo velocemente prepararci, visto che entro il 2020, si prevede che saranno 50 miliardi gli oggetti che saranno connessi. Oggetti usati in vari ambiti, dall’agricoltura, all’industria o nelle case per la domotica, i wearable o i dispositivi per la salute, come i defibrillatori, i pacemaker o i fitbit, oggetti interconnessi che possono interagire con il mondo virtuale. Ma che possono subire nuove forme di attacco, per controllare dove siamo e cosa facciamo, fare pubblicità non richiesta, o per furti di identità, ricatti. Fino a oggi i target erano le infrastrutture, ma ora con i device medicali, si rischia di mettere in pericolo la vita stessa delle persone».  Una serie di pericoli non troppo lontana, a cui Kaspersky Lab risponde con Kaspersky OS, un vero e proprio sistema operativo secure by design, che impedisce l’esecuzione di codice non sicuro, malevolo o non documentato.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

LinkedIn

Twitter

Whatsapp

Facebook

Google+

Link

Kaspersky Lab, 20 anni di lotta al cybercrime

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.