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AMD rinasce con Zen, l’architettura versatile che strizza l’occhio ad AI e VR



AMD guarda con rinnovato interesse ai data center e sfida Intel sul terreno dell’HPC. La spinta arriva anche dalle nuove opportunità che emergono dalla “rivoluzione IoT”

Annalisa Casali

Pubblicato il 30 Ago 2017


Chi ricorda AMD lo fa soprattutto parlando di Athlon, il processore “da record” che tra il 2000 e il 2005 aveva levato il sonno ai dirigenti Intel. Poi anni di alterne vicende e, negli ultimi semestri, il colpo di coda. Una nuova CEO, Lisa Su, e una nuova strategia, tutta incentrata sul ruolo di Zen, architettura versatile e altamente performante presentata ufficialmente 4 anni fa ma i cui primi frutti vedono la luce solo di recente. AMD ha deciso, così, di ributtarsi nel mercato delle CPU con soluzioni che presentano il giusto mix di numero di core, funzionalità all’avanguardia e prezzi concorrenziali. E il mercato pare averle dato ragione, visto che nel primo semestre del 2017 il fatturato è aumentato del 19% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Una nuova strategia

«Sono arrivato in AMD due anni fa perché ero convinto che questa società dovesse tornare alle sue radici, ovvero all’HPC (High Performance Computing – ndr) e alla grafica professionale – spiega Jim Anderson, Senior VP e General Manager del Computing & Graphics Business –. Il lavoro che è stato fatto a livello di ricerca e sviluppo è davvero maniacale, tanto che Zen Core è, oggi, senza timore di smentita, l’architettura più performante per i computer commerciali, con un incremento effettivo delle prestazioni rispetto alla famiglia di prodotti precedenti di ben il 270%. Risultati ottenuti andando a migliorare l’architettura stessa, rivoluzionando il design e aumentando la potenza complessiva di ben il 70%». La società vanta, oggi, un’offerta che si rivolge a tre segmenti: data center, grafica professionale e clienti finali.

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Le soluzioni per il data center

Epyc è la gamma di processori destinati a equipaggiare l’hardware (server, storage e sistemi per il cloud) dei data center. Gli ingegneri della società californiana hanno lavorato diversi anni allo sviluppo di questa tecnologia, che segna di fatto il ritorno di AMD a un segmento al quale non pareva più interessata da tempo, ovvero dall’ultimo Opteron, nel 2013. Si tratta di strumenti molto potenti, che contengono un numero elevato di core (fino a 32). Sono stati pensati per bilanciare in modo ottimale le risorse di elaborazione dati, così da garantire prestazioni elevate su tutte le possibili applicazioni aziendali. Inoltre, offrono funzionalità di sicurezza “integrata” nel microprocessore (in silicon). Per tutti questi motivi rappresentano una soluzione ottimizzata, in particolare, per gli ambienti HPC (High Performance Computing) e lo storage ad alte prestazioni, garantendo – assicurano i vertici AMD – consumi e spese operative ridotte.

Un occhio di riguardo all’intelligenza artificiale

Radeon PRO, presentata lo scorso giugno, è la gamma di schede grafiche per workstation pensate per il mondo del gaming/entertainment, la grafica professionale e la ricerca scientifica. Radeon PRO Vega è l’offerta che la società indirizza ai cosiddetti “mainstream user”, cioè gli utenti che non si limitano a utilizzare Word ed Excel ma che, quotidianamente, operano con i software di analisi dati e collaborazione remota e creano contenuti grafici più o meno complicati. A questa si affianca la versione VR Ready di Radeon PRO, studiata appositamente per ottimizzare le prestazioni delle applicazioni che strizzano l’occhio all’Internet of Things e, più precisamente, all’intelligenza artificiale e alla realtà virtuale o aumentata (AI e VR), che stanno vivendo un momento d’oro. «C’è sempre più interesse da parte dei consumatori finali verso la realtà virtuale, principalmente nel gaming, ma anche nelle applicazioni commerciali. E se negli Stati Uniti il fenomeno è già evidente, soprattutto nel settore della sanità privata, si tratta di una tendenza destinata ad espandersi e consolidarsi nel corso dei prossimi anni anche nel resto del mondo», spiega Nick Pandher, Direttore Market Development per le soluzioni Radeon.

I team di ricerca della società hanno lavorato a quella che Pandher definisce una «implementazione a livello server della realtà virtuale». Questo per l’azienda si traduce nella Interactive Virtualization, ovvero nella possibilità di spostare terabyte di dati in pochissimo tempo, creando video compressi ad altissima qualità (fino a 8k), con la garanzia di un rendering fotorealistico. Proprio l’accelerazione delle attività di rendering (che notoriamente “ingolfano” la cache) è al centro delle novità introdotte con l’applicazione Radeon ProRender, tecnologia che risulta particolarmente apprezzata dagli operatori dei settori aerospaziale, edilizia/costruzioni e media/entertainment.

Le novità da New York

Infine, Ryzen è la famiglia di CPU destinate all’utenza aziendale, per equipaggiare desktop, workstation e notebook destinati principalmente ai settori della formazione (education) e alla PA. La società ha già sferrato nei mesi scorsi un deciso attacco a Intel nel segmento delle CPU per desktop di fascia alta, dapprima con il rilascio di Ryzen 7 – primo processore basato su architettura Zen a debuttare sul mercato – e poi con quello di Ryzen 9 Threadripper, la CPU ad alte prestazioni pensata per le applicazioni di rendering tridimensionale. Prestazioni elevate e prezzi più che contenuti sono i cardini di una strategia particolarmente aggressiva, che mira a far recuperare ad AMD il terreno perso nel mercato della grafica ad alte prestazioni declinata sia lato consumer – desktop per gli appassionati di videogiochi – sia lato azienda – con desktop, server e workstation pensati per la PA e il settore dell’educazione, ma anche per le aziende che operano nella diagnostica e nella ricerca. Ma nuovi spazi si aprono anche per effetto della progressiva svolta IoT delle aziende, dove le applicazioni legate alla realtà virtuale, immersiva e aumentata, così come all’intelligenza artificiale, spingono le prestazioni di desktop, server e workstation oltre i limiti, fino a rappresentare dei veri e propri colli di bottiglia per le CPU. Ed è proprio al segmento dell’High Performance Computing (HPC) e dell’High End Desktop (HEDT) che punta la società californiana per guadagnare terreno nei confronti delle rivali storiche.

Le mosse dei vendor

Ieri a New York è stata presentata la versione PRO di AMD Ryzen quella destinata all’impiego all’interno dei desktop e dei notebook commerciali, in virtù degli accordi OEM che legano AMD ad HP, Dell e Lenovo. «Si tratta di prodotti che superano di diversi ordini di grandezza le prestazioni delle generazioni precedenti dei nostri processori e anche quelle dei concorrenti – spiega Kevin Lensing, Corporate Vice President e General Manger della Client Business Unit –. Abbiamo lavorato molto per migliorare le performance delle CPU Ryzen PRO rispetto alla concorrenza, riuscendo a ridurre anche i consumi. Questo significa che con le nuove CPU è possibile finire i propri lavori prima oppure operare in modalità multitasking con prestazioni assolutamente all’altezza delle aspettative del cliente». I Ryzen PRO integrano la tecnologia AMD SenseMI, che permette di distribuire in maniera intelligente e automatizzata la capacità di clock; oltre alla cifratura a 128 bit “in silicon”, grazie alla tecnologia proprietaria GuardMI. Nella fascia alta dei nuovi prodotti, Ryzen 7 PRO è un processore a 8 core che risulta particolarmente indicato per gestire i carichi di lavoro che richiedono un consumo intensivo di risorse computazionali, come l’editing o la renderizzazione di immagini e filmati tridimensionali (3D), con soluzioni che si rivolgono direttamente ai comparti dell’elaborazione delle immagini mediche, al mondo dei centri di ricerca e al settore oil&gas/estrattivo.

Lenovo utilizzerà Ryzen PRO all’interno della linea di notebook professionali ThinkPad A275 e A475. Dell renderà disponibile a partire da fine settembre i nuovi desktop professionali OptiPlex 5055 equipaggiati con Ryzen PRO, mentre HP monterà i nuovi processori AMD sui suoi desktop EliteDesk 705 G3 MT/SFF, che si rivolgono ai settori PA, education e, in generale, alle grandi aziende con diverse migliaia di dipendenti.

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