Intervista

HPE Simplivity, l’iperconvergenza che si distingue sul mercato

La soluzione di HPE assicura semplificazione, velocità e affidabilità. Con alcuni importanti plus distintivi per partner e utenti finali

Pubblicato il 14 Gen 2019

Gianluigi Torchiani

hpe simplivity

L’iperconvergenza è uno dei trend principali dell’IT: la possibilità di unificare in un’unica soluzione storage, server e networking, infatti promette una semplificazione (anche in termini di risorse e costi) che incontra il favore di molte aziende utenti. Ma non tutte le offerte di iperconvergenza presenti sul mercato sono uguali: una delle più note è senza dubbio HPE Simplivity, che si caratterizza per essere un’infrastruttura semplice e al tempo stesso performante, capace di ottimizzare le prestazioni e i dati, eliminando i blocchi ridondati e con le basi adeguate per supportare i diversi carichi.

Simplivity: una soluzione 100% HPE

Gianluca Gamberoni, HPE Channel Business Developer

Come racconta a Digital4Trade Gianluca Gamberoni, HPE Channel Business Developer, «Quando parliamo di Simplivity bisogna sempre tenere a mente che ci riferiamo al mondo dell’iperconvergenza, ovvero a un panorama estremamente affollato, in cui ciascun vendor cerca di evidenziare i propri punti di forza. Un aspetto importante da prendere in considerazione al momento della scelta, sia per i partner che per gli utenti finali, è che – a differenza di quanto riesce a fare HPE con Simplivity – molti vendor di iperconvergenza si appoggiano ad hardware non proprietari, oppure ad architetture di virtualizzazione esterne su cui non possono garantire il supporto diretto. HPE Simplivity, al contrario, è supportata a 360 gradi da HPE, poiché tutto quello che costituisce l’applicazione, dall’hardware al software, è realizzato in casa. Questo significa che i partner interessati a Simplivity devono interfacciarsi unicamente con HPE, fattore che naturalmente costituisce anche una garanzia duratura nel tempo per i clienti».

Le caratteristiche tecniche di Simplivity

Ci sono poi alcune caratteristiche tecniche che consentono a Simplivity di distinguersi sul mercato e di portare reale valore aggiunto al mercato: a partire, come dice il nome stesso del prodotto, dalla semplicità. Con soli sette comandi che vengono aggiunti all’interno della soluzione di gestione della virtualizzazione, è possibile gestire l’intera infrastruttura convergente. Altro punto importante è la velocità, garantita anche dalla combinazione di hardware e software; Simplivity, incorpora sistemi di ottimizzazione dello spazio e di accesso al dato stesso gestite da un accelleratore hardware dedicato. Senza dimenticare la resilienza: con appena due nodi Simplivity riesce a garantire un ambiente ad alta affidabilità. Si tratta di un plus importante per i clienti finali, che possono così godere di risparmi economici significativi. Per finire, grazie alla sua peculiare architettura, partendo da un ambiente in produzione a 2 nodi, e’ sufficiente aggiungerne uno solo per avere un ambiente di disaster recovery semplice, performante, economico. Sul mercato italiano, la proposizione 2+1 e’ proprio quella che sta garantendo I maggiori successi e soddisfazione da parte dei clienti.

Il target di Simplivity: il mercato SMB ma non solo

«Il total cost of ownership che viene assicurato dalle soluzioni Simplivity è molto interessante perché è a 360 gradi. Si tratta di caratteristiche che Simplivity possiede da sempre, ma ultimamente c’è stata anche un’evoluzione, con una maggiore integrazione con le piattaforme HPE, a partire da OneView, così da favorire la gestione di ambienti multicloud», evidenzia Gamberoni. Tutto questo spiega il crescente successo che HPE Simplivity sta ottenendo sul mercato italiano, in particolare a seguito dell’acquisizione di HPE, avvenuta ormai due anni fa. «Sicuramente il mercato che più ha recepito e apprezzato Simplivity è stato quello SMB, perché ha permesso a queste aziende di effettuare un refresh tecnologico, sia a livello computazionale che di storage, con un approccio molto efficace sia a livello di semplicità di implementazione che dal punto di vista degli economics. Anche il segmento enterprise si è però rivelato interessato, specie per l’impiego di Simplivity nella gestione semplificata di ambienti dedicati. Il risultato è che quella che era prima percepita come una novità da testare e da studiare, oggi è considerata un’alternativa al classico server-storage-networking che è sempre stato portato sul mercato. I clienti, insomma, hanno molta più fiducia, anche perché stanno aumentando le storie di successo, che non sono più soltanto relative ad aziende americane, ma anche a realtà italiane tipiche del mercato SMB».

Il ruolo di distributore e partner

Il distributore Tech Data svolge un importante lavoro di evangelizzazione nella diffusione di HPE Simplivity, ma non si limita soltanto a questo ruolo: «Il vantaggio che può portare un distributore come Tech Data è duplice: da una parte c’è l’aspetto della competenza, perché lavorando in stretta relazione con HPE c’è una condivisione di informazioni e di esperienze, che ha permette a Tech Data di posizionare le soluzioni di HPE Simplivity in completa autonomia, anche a livello di sizing. In secondo luogo, c’è la possibilità di rendere più facile l’accesso ai prodotti come HPE Simplivity a partner e clienti, che possono testare e toccare con mano i benefici della soluzione. L’aspetto della competenza sta rivestendo un ruolo sempre più importante anche per i reseller: se vogliono essere vincenti e differenziarsi dalla concorrenza, i partner devono essere capaci di portare valore al mercato. E sicuramente Simplivity è una soluzione a valore: laddove i partner sono riusciti a evidenziarne i vantaggi, hanno potuto proporla con efficacia sul mercato, fidelizzando anche i clienti», conclude Gamberoni.

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