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La sicurezza di Aditinet: una piattaforma che va oltre al firewall



Anche quest’anno Aditinet porta a casa il premio come miglior system integrator italiano per Palo Alto, ma per la prima volta è stato anche eletto come primo partner dell’area Sud Europa. Impegno nella Threat Intelligence con servizi a valore

Loris Frezzato

Pubblicato il 01 Dic 2017


Primo partner italiano ad avere portato le soluzioni di Palo Alto nel mercato nostrano e primo system integrator ad essere certificato come centro autorizzato per il supporto tecnico. Aditinet è abituata ad essere ai primi posti nell’interazione con il vendor di sicurezza IT californiano, ma oggi ancor più, visto che in pochi mesi Palo Alto l’ha insignita del riconoscimento come “Miglior Partner Italiano”, che a dire il vero il system integrator è abituato da anni a ricevere. Ma quest’anno a questo prestigioso premio si sono aggiunti quello di “Miglior Partner per il Sud Europa” e quello di “Miglior System Engineer”, quest’ultimo assegnato a Enrico Nasi, parte del team di Aditinet.

Non un firewall, ma una piattaforma per la sicurezza IT

Orgoglio, ovviamente, ma anche la consapevolezza di avere una missione da svolgere: quella di estendere l’offerta Palo Alto in Italia ed evangelizzare il mercato sulla Enterprise Security Platform del vendor, che va ben oltre il concetto, ormai inadeguato, del semplice firewall.

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Aditinet nasce nel 2004 dall’iniziativa di 4 professionisti, ex colleghi, che hanno deciso di fondare una propria azienda aprendo contemporaneamente gli uffici di Roma e di Milano, a cui sono seguite le aperture degli uffici di Padova e, nel 2015, l’inaugurazione di Aditinet UK. Oggi l’azienda conta complessivamente una cinquantina di persone, con un’attività di recruiting incessante, sia sul fronte commerciale sia su quello tecnico.

Servizi Aditinet sulla sicurezza IT

«In parallelo stiamo rafforzando il nostro team servizi – annuncia Paolo Marsella, CEO di Aditinet -. Il Network Security Operation Center di Aditinet è infatti uno di quegli strumenti da cui prevediamo arriverà una buona parte della crescita del nostro business per i prossimi anni. Servizi che offriamo oggi a circa 150 clienti, di dimensioni grandi o medio-grandi, realtà tutte che pongono particolare attenzione alla protezione continua dei dati, al servizio 7×24 e all’alta affidabilità. Per queste realtà, avere specializzazioni in tutte le diverse tecnologie che oggi compongono l’offerta sicurezza, diventa difficile da gestire. Per questo ci offriamo, con i nostri servizi, di prendere in carico la gestione della loro sicurezza in tutte le fasi e secondo le richieste specifiche del cliente».

Paolo Marsella, CEO di Aditinet

Reti sicure, ma non solo

Prioritaria, tra le richieste che arrivano al system integrator dalle aziende, certamente è la sicurezza delle reti, anche se l’esperienza di Aditinet lo porta ad abbracciare molti altri ambiti, come l’affidabilità dei servizi applicativi, che l’ha portata a essere partner di riferimento di F5 Networks, specializzata proprio in quest’area. A questi si affiancano i servizi di virtualizzazione e cloud, nell’accezione dell’hybrid cloud.

Una partnership storica con Palo Alto

Stretto, fin dall’inizio, il rapporto con Palo Alto, di cui Aditinet è stato primo partner in Italia, quando ancora il vendor non era presente con una propria filiale. Risalgono infatti al 2008 i primi contatti tra le due società, quando ancora Palo Alto non aveva distributori né in Italia né in Europa, partendo con un contratto siglato direttamente con gli USA. «Nel tempo siamo diventati anche il primo centro autorizzato di supporto tecnico di Palo Alto, offrendo servizi ai clienti con lo stesso livello di quelli erogati direttamente dal vendor – puntualizza Marsella -. Inizialmente, per Palo Alto, abbiamo anche avuto un ruolo di evangelizzatore sul mercato italiano, diffondendo la previsione che la Porta 80, che è il veicolo delle applicazioni Web, sarebbe stata quella progressivamente più utilizzata sia dalla navigazione sia per tantissime altre applicazioni. In effetti è quello che è accaduto, e da questa previsione è stato realizzato un prodotto in grado di andare più in profondità nell’analisi del traffico, per poter identificare e distinguere meglio la vera navigazione Web dalle altre applicazioni. Una distinzione che un firewall tradizionale non può invece fare. Da qui il concetto di Next Generation Firewall, che si distingue nettamente dai firewall di generazione precedente, con un livello di filtro più accurato e la possibilità per il cliente di adottare delle politiche di sicurezza molto più precise».

Si va verso la Sicurezza IT as a service

Aspetti, questi, che hanno inizialmente suscitato l’interesse del mondo universitario ma che poi sono stati presi in considerazione anche da grandi imprese e, più recentemente, dalle grandi banche. Oggi ancora di più, a seguito dell’interesse di Palo Alto per gli ambienti cloud e quelli virtualizzati. Un passaggio importante perché si passa dalla fornitura di apparati hardware custom a quella di soluzioni software, as a service o in forma di virtual machine. Sempre in versione on premises o su cloud.

Una road map verso il cloud che accompagna parallelamente anche la direzione presa da Aditinet, il che comporta anche una scelta di ottimizzare i costi che il cliente deve sostenere, soprattutto in vista della crescente complessità nella gestione della protezione aziendale. Nell’ottica del concetto più ampio della Threat Intelligence.

La threath intelligence che scava nel deep web

«La threat intelligence, riesce a dare alle grandi organizzazioni, o almeno a quelle più attente, una risposta a quali dati dell’azienda, dei manager o delle sue figure chiave, sono già usciti e che già circolano nel dark web – spiega il CEO -. I prodotti di sicurezza tradizionali si devono occupare di difendere l’azienda dall’esterno: bloccare o allertare quando qualcuno cerca di inserirsi. Mentre dati sensibili dell’azienda, o di un suo manager, possono già essere in rete e essere oggetto di scambi o trattazioni di denaro. Aditinet è in grado di intercettarli e bloccarli. Non si tratta più di protezione, ma di individuazione e risoluzione. Immergendosi dentro il deep Web. Un nuovo modo di approcciare la sicurezza che stiamo portando avanti anche con il coinvolgimento di altri brand, per un completamento delle aree di protezione, in parallelo a Palo Alto».

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