TECNOLOGIA

Pirelli: una nuova architettura dati per rivoluzionare la supply chain



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L’azienda ha introdotto un nuovo modello analitico basato su SAP BTP e SAP Analytics Cloud per ottimizzare la gestione della supply chain. L’obiettivo è fornire una visione consolidata di tutti i flussi logistici. Il progetto presentato da Carlo Rota, Logistics solutions manager, nel corso del convegno “Use cases” dell’Osservatorio Big Data & Business Analytics del Politecnico di Milano

Pubblicato il 11 apr 2025



pirelli

Uno dei temi centrali per Pirelli riguarda il monitoraggio dello stato della catena di fornitura verso i clienti. Techcompany ha raccolto l’intervento di Carlo Rota, Logistics solutions manager di Pirelli, al convegnoUse cases” dell’Osservatorio Big Data & Business Analytics del Politecnico di Milano, tenutosi il 9 aprile 2025.

Apparentemente può sembrare una domanda semplice, “in realtà implica la gestione di un sistema complesso, caratterizzato da: modalità diverse di gestione degli ordini; provenienze eterogenee delle merci; disponibilità variabili; stati differenti di avanzamento dell’evasione; tipologie e tempistiche diverse di spedizione (via mare, terra e aria); situazioni doganali differenti. Tutti questi fattori determinano tempi e modalità con cui la merce raggiunge il cliente. Per questo motivo, l’azienda analizza quotidianamente questi dati per garantire una gestione efficace del rapporto cliente-fornitore”, spiega Rota.


La complessità dell’analisi tradizionale

Per rispondere a tale complessità, sono stati sviluppati ambienti analitici dedicati. “Tuttavia, l’estrema granularità richiesta dalle funzioni di business rende l’analisi molto articolata: i dati devono essere estratti, analizzati, riaggregati, pivotati, riesaminati e progressivamente scomposti fino al massimo livello di dettaglio. Questo processo genera: rallentamenti nell’elaborazione dei dati; difficoltà interpretative; lunghi tempi di risposta ai clienti; problematiche nella condivisione delle informazioni”, prosegue Rota.


La soluzione SAP: verso una nuova architettura dati

Per superare questi ostacoli, Pirelli ha adottato un nuovo modello basato sulla tecnologia SAP, in particolare sfruttando SAP BTP e SAP Datasphere. L’idea è stata semplice ma radicale: portare tutti i dati già presenti nell’ERP aziendale all’interno di una nuova architettura analitica. “Il nuovo approccio prevede la riaggregazione dei dati in SAP Datasphere in un modello facilmente interpretabile; la strutturazione dell’informazione in modo già aggregato, ma completamente esplorabile lungo gli assi di business; la visualizzazione e analisi tramite SAP Analytics Cloud, che consente accesso near real-time. Questo permette di eliminare le fasi manuali e ripetitive (filtraggio, pivoting, ricerca degli assi critici), accelerando la capacità di individuare eventuali punti di attenzione e criticità nel processo”, chiarisce Rota.


Accesso esteso e vantaggi operativi

“Il dato così strutturato viene reso disponibile: alle funzioni interne (business, supply chain, gestione cliente); ai clienti stessi, attraverso i sistemi di vendita, fornendo loro una visione consolidata di ciò che stanno ricevendo, da dove proviene e in quali tempi e modalità”, illustra Rota.

Questo nuovo sistema sta già venendo esteso ad altre funzioni aziendali e ad altri processi che richiedono un’analisi rapida e approfondita dell’intero flusso informativo.

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Verso il Next Generation ERP

Secondo Rota, “questa iniziativa rappresenta il primo passo concreto verso la costruzione del Next Generation ERP, che diventerà un vero e proprio abilitatore digitale. Il progetto sarà avviato nel prossimo anno e prevederà: il passaggio a S/4HANA; l’integrazione delle funzionalità di SAP BTP; la creazione di applicazioni e ambienti analitici nativamente integrati nell’ERP; l’applicazione di algoritmi di intelligenza artificiale direttamente sui processi analizzati”.


Risultati attesi e impatto di business

Alla domanda dell’Advisory Board sull’impatto atteso e sull’allineamento con i bisogni iniziali, la risposta è stata chiara: “il bisogno originario era ottenere strumenti avanzati per analizzare dati complessi legati alla supply chain”, spiega Rota. “Il modello adottato ha soddisfatto pienamente questa esigenza, permettendo di automatizzare processi prima gestiti manualmente; ridurre drasticamente i tempi di analisi; semplificare la fruizione del dato all’interno delle applicazioni operative”.

Rota conclude affermando che “pur richiedendo un minimo intervento di change management per adattarsi alla nuova user experience, il riscontro finora è stato estremamente positivo, tanto che sono già emerse nuove richieste di estensione del modello ad altri ambiti aziendali”.

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