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Horsa si rafforza nel mercato CPM con la strategia M&A-driven



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Nel 2025 il gruppo ha realizzato tre acquisizioni chiave: Good Numbers per potenziare la practice CPM-Board, KPP (spin-off di KValue) per entrare nel Procurement con Ivalua, e l’integrazione di Playground tramite Drop per rafforzare le capability su user experience e digital engagement. Il piano proietta ricavi oltre i 300 mln

Pubblicato il 3 nov 2025



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La sede di Horsa

Il 2025 segna per Horsa un anno decisivo nel suo percorso di crescita per linee esterne. Con tre operazioni strategiche – Good Numbers, KPP e Playground – il gruppo consolida le sue aree core – Corporate Performance Management (CPM) e Procurement, e apre una nuova direttrice sull’esperienza digitale.

Questi deal non sono semplici aggiustamenti tattici, ma parte di una strategia sistemica che combina espansione geografica, diversificazione tecnologica e rafforzamento del know-how. Il gruppo, che ha superato i 300 milioni di euro di fatturato nel 2024, intende proseguire la sua corsa in un mercato IT sempre più competitivo.


Good Numbers: rafforzare la proposition su CPM e Board

La prima delle operazioni chiave 2025 è l’ingresso di Good Numbers nel perimetro di Horsa ABIC, annunciata ad aprile. (Good Numbers, realtà padovana specializzata in soluzioni di Corporate Performance Management e Business Intelligence, è da anni partner di Board International per progetti di pianificazione, analisi, reporting e controllo.

Con questa acquisizione, Horsa rafforza la sua practice dedicata a Board, portando competenze e presenza territoriale – in particolare nel Triveneto – che vanno a integrarsi con le strutture già esistenti.

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Nicola Basso, Ceo di Horsa

Il CEO di Horsa, Nicola Basso, ha sottolineato come l’operazione “segna una tappa importante nella crescita del gruppo nel mercato CPM”.

Anche il management di Good Numbers ha evidenziato che l’ingresso in un gruppo strutturato permette di combinare solidità e visione strategica.

Dal punto di vista operativo, il team di Good Numbers verrà integrato nella Practice Board di Horsa ABIC (che nel 2025 punta a contare circa 100 consulenti dedicati), con l’obiettivo di estendere l’offerta anche ad ambiti come supply chain, operations e performance aziendale integrata.

Questa mossa rafforza il posizionamento di Horsa come interlocutore di riferimento per le soluzioni CPM nel panorama italiano, capitalizzando sul momentum di digitalizzazione delle funzioni aziendali.


KPP: dal CPM al procurement con Ivalua

La seconda acquisizione, annunciata il 3 settembre 2025, riguarda KPP, spin-off di KValue, specializzato in CPM e in soluzioni di gestione del procurement tramite la piattaforma Ivalua. Con questa operazione, Horsa – attraverso la controllata ABIC – completa il suo passaggio da pure player del CPM a operatore in grado di mettere insieme le funzioni Finance e Procurement.

L’operazione è strategica per almeno due motivi:

  • Espansione dell’offerta funzionale: l’integrazione di Ivalua consente a Horsa di affrontare la spesa aziendale (spend management) e i processi d’acquisto in modo strutturato e digitale — non più relegati alla logica operativa, ma integrati con interessi finanziari e strategici.
  • Sinergie con il business CPM/Board: l’offerta combinata permette di collegare pianificazione, controllo e acquisti, offrendo una visione unificata dei processi aziendali, ad oggi disconnessi in molte imprese.

Secondo Sergio Fraccon, managing director di Horsa ABIC, la doppia acquisizione (Good Numbers + KPP) “conferma la traiettoria di sviluppo” del gruppo; la scelta di puntare su vendor di riferimento come Board e Ivalua indica una direzione precisa di leadership tecnologica. D’altra parte, KValue potrà continuare a concentrarsi su altre aree del proprio core business, come il MES, che non rientravano nell’operazione.

In sintesi, KPP rappresenta la svolta che rende concreta la logica integrata Finance-Procurement, oggi sempre più richiesta dalle aziende che vogliono governare efficacemente i costi e le performance operative.


Drop & playground: esperienze digitali al centro del gruppo

Accanto al rafforzamento nelle aree CPM e Procurement, Horsa non trascura la componente “customer & digital experience”. La controllata Drop ha acquisito Playground — realtà milanese specializzata in interazione utente, design UX/UI, strategie di engagement e storytelling digitale — in un’operazione annunciata tra fine marzo e inizio aprile 2025.

Come sottolineato nelle comunicazioni ufficiali, l’intento è creare un asse Drop / Playground capace di operare end-to-end: dalla progettazione creativa all’implementazione tecnica, passando per ottimizzazione e marketing. Playground fornirà competenze in UI/UX, interaction design, storytelling e content strategy, mentre Drop manterrà il focus su ingegnerizzazione e performance commerce.

Considerato il background di Drop – con expertise consolidata nell’e-commerce omnicanale e operatività tecnologica – l’acquisizione rende possibile proporre ai clienti del gruppo soluzioni più ricche e complete, capaci di unire estetica, esperienza e performance. Non è un’operazione meramente “front-end”, ma un punto di contatto che valorizza l’intero perimetro digitale del gruppo Horsa.

L’asse Drop / Playground mette a disposizione circa 120 professionisti distribuiti tra Milano e Montegranaro, con un target di giro d’affari per il 2025 stimato in oltre 45 milioni di euro nel segmento digital experience. (fonte locale citata nel testo)

Questa acquisizione segnala che Horsa ambisce non solo a essere fornitore di tecnologie enterprise, ma anche partner strategico per progetti di trasformazione digitale “customer facing”.


Il bilancio: dimensione industriale e ambizione territoriale

A monte di queste mosse, c’è un dato numerico impressionante: il gruppo Horsa ha superato i 300 milioni di euro di fatturato nel 2024. Il piano di crescita, come dichiarato ufficialmente, combina capillarità territoriale (presenza diffusa nel Paese) e ampliamento del portafoglio tecnologico e di competenze.

Le tre acquisizioni del 2025 possono essere viste come “add-on connectors”, cioè operazioni che si innestano su aree di competenza già esistenti o in evoluzione, anziché trasformazioni radicali del modello. In questo senso, la strategia è prudente ma ambiziosa: consolidare ciò che già funziona, estendere i confini funzionali e affrontare nuove direttrici digitali con le competenze giuste.

Sul fronte organizzativo, la scelta di gestire le acquisizioni attraverso la controllata Horsa ABIC (per Good Numbers e KPP) e l’area Drop (per Playground) indica una struttura gruppale governata ma modularizzata, rispettosa delle identità acquisite e con margine di autonomia.

Un altro elemento rilevante è la sinergia crescente tra le aree: l’area CPM + Procurement potrà dialogare strettamente con le componenti tecnologiche e digitali, offrendo ai clienti progetti più integrati e meno “pezza su pezza”. Ciò risponde a una domanda sempre più forte nelle aziende che non vogliono solo strumenti, ma architetture digitali coerenti.

Tuttavia, le sfide restano: gestire l’integrazione di culture aziendali diverse, mantenere la qualità nei progetti core, evitare dispersione di focus e far sì che le promesse strategiche si traducano in fatturati e margini effettivi.


Implicazioni per il mercato e prospettive future

La strategia M&A di Horsa indica che nel mercato ICT italiano la competizione si gioca sempre più su competenze verticali e integrazione end-to-end. Le imprese cercano partner che non offrano solo singole soluzioni, ma un ecosistema: da ERP e analytics fino a procurement, UX e digital marketing. Horsa si propone proprio come uno di questi poli integrati.

L’adozione di piattaforme leader (Board, Ivalua) e l’accumulo di competenze in ambiti complementari pone il gruppo in una posizione privilegiata per intercettare bandi pubblici, grandi clienti corporate e progetti complessi di trasformazione. Se riuscirà a far convergere le sue business unit in un’offerta fluida, potrà contendere spazi ad altri integratori e player tech di dimensione nazionale.

Per il 2026 e oltre, alcune direttrici che potrebbero definire il percorso di Horsa:

  • Internazionalizzazione: la presenza in Italia è solida, ma portare le offerte fuori confine potrebbe valorizzare i core tecnologici.
  • Consolidamento del valore: trasformare le nuove competenze in linee di business autonome e profittevoli.
  • Open innovation e partnership: stringere accordi con startup, vendor internazionali e player verticali per integrare intelligenza artificiale, realtà immersiva, data mesh e altre tendenze emergenti.
  • Efficienza operativa: governare i costi di struttura e mantenere l’agilità nonostante la crescita dimensionale.

Conclusione

Le acquisizioni Good Numbers, KPP e Playground fanno emergere un disegno coerente e ambizioso: trasformare Horsa in un gruppo “orchestratore” di soluzioni integrate, capaci di coprire dalla pianificazione finanziaria al procurement, fino all’esperienza digitale del cliente. Non si tratta di semplici espansioni: ogni passo costruisce un ponte verso l’altro, disegnando un’offerta coerente e sistemica.

Se il 2025 mostra un Horsa che rafforza le sue fondamenta, il vero banco di prova sarà la capacità di far dialogare queste componenti e generare valore tangibile per i clienti.


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