intervista

Amaglio (Qintesi): il futuro tech parte dalle persone



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Alla guida di un system integrator da 400 professionisti, il percorso imprenditoriale di Angelo Amaglio, presidente e co-founder di Qintesi, è caratterizzato da una leadership inclusiva basata su un forte equilibrio tra visione strategica e pragmatismo, innovazione tecnologica e cura autentica delle persone

Pubblicato il 19 nov 2025


Qintesi
Angelo Amaglio, presidente e fondatore di Qintesi


Angelo Amaglio, presidente e co-founder di Qintesi – system integrator con 6 sedi in Italia, 400 collaboratori e un fatturato consolidato di 37 milioni di euro – si distingue per il suo approccio positivo, sereno e pragmatico, con una mente aperta all’innovazione e alla condivisione di idee e saperi. Istruttore subacqueo, handler del suo inseparabile golden retriever, docente, padre, bergamasco doc e imprenditore curioso, rigoroso e capace di ascoltare. È profondamente interessato ai giovani, alle loro intuizioni e alla possibilità di accompagnarli nella costruzione del loro futuro.

Le radici della visione imprenditoriale di Amaglio

La storia di Angelo Amaglio è, prima di tutto, una storia di passione e impegno: un percorso che comincia da studente-lavoratore, tra gli anni di ragioneria prima e quelli universitari poi, quando si avvicina con curiosità alla nascente informatica degli anni ’80. Una passione che si trasforma presto in competenza e che, nel tempo, lo porterà a diventare l’imprenditore che è oggi.

“La mia vita professionale può essere suddivisa in tre cicli – riflette Angelo -: quello pionieristico, in cui ho imparato il mestiere del consulente aziendale; quello del cambiamento, segnato dall’arrivo del nuovo millennio, che ha portato un’enorme spinta all’innovazione e mi ha visto diventare partner di una società di consulenza; infine, il ciclo imprenditoriale, quando nel 2011, insieme al mio ‘gemello professionale’ Alberto Pogna, oggi AD di Qintesi, e ad altri colleghi, abbiamo dato il via alla nostra attuale avventura, facendo tesoro delle esperienze, dei modelli organizzativi incontrati e anche degli errori osservati o vissuti, che abbiamo unito a un grande entusiasmo e al desiderio di costruire un’azienda che ci rappresentasse”.

In questi tre lustri, Qintesi si è affermata come azienda dinamica nella consulenza aziendale e nella system integration di soluzioni gestionali, costruita su valori profondi che i fondatori hanno voluto racchiudere anche nel nome: un acronimo che unisce qualità (Q), innovazione (In), tecnologia come risposta ai problemi complessi (Te) e sintesi (Si).

“Ci tenevamo che anche il logo ci rappresentasse – descrive Angelo – e abbiamo scelto un quadrato perché esprime le nostre radici orobiche: concretezza, etica del lavoro, umiltà e attenzione ai risultati, senza fronzoli. Per noi è fondamentale essere scelti per la qualità del servizio offerto e per l’impegno che mettiamo nel ‘fare le cose per bene’. Vogliamo essere percepiti come un’alternativa credibile e affidabile ai grandi player sul mercato”.

L’importanza del fattore umano

Alla base dell’idea di impresa di Angelo Amaglio c’è un altro binomio indissolubile: sostenibilità e centralità delle persone, sia interne sia esterne all’organizzazione.

“Curare lo sviluppo armonico della società è importantissimo. Le persone sono il nostro patrimonio più grande. Ci definiamo una people company e ci teniamo a creare un ambiente di lavoro che non solo valorizzi la professionalità, ma permetta ai collaboratori di crescere come individui. È fondamentale che ciascuno si senta coinvolto ed è altrettanto importante che sia consapevole del proprio ruolo nel successo dell’impresa”.

Coerentemente con questa visione, Qintesi ha scelto un modello di “territorialità diffusa”, con sedi a Bergamo, Milano, Roma, Marcon (Ve), Brescia e Mantova: “Gestire uffici così distanti, per un’azienda delle nostre dimensioni, è uno sforzo non banale – riconosce Amaglio -, ma è una scelta che ci rappresenta. Ci permette di attrarre giovani brillanti senza imporre trasferimenti, favorendo il loro equilibrio tra vita personale e professionale e garantendo flessibilità nella gestione degli orari, delle esigenze individuali e dei percorsi di carriera”.

Un’apertura verso i giovani che affonda le radici nella storia personale di Angelo. “Alle superiori ho avuto la fortuna di incontrare professori che hanno creduto in me, permettendomi di programmare il primissimo centro informatico della scuola e aiutandomi anche a trovare il mio primo vero impiego. Da neolaureato, poi, ho frequentato gruppi di ricerca internazionali dove ho potuto ascoltare, conoscere e stringere la mano a veri e propri guru della consulenza. Per questo oggi mi piace trasmettere la mia esperienza ai giovani e, allo stesso tempo, imparare da loro. La buona idea non deve per forza nascere da un piano strategico approvato dal consiglio di amministrazione: può arrivare anche da un giovane brillante e curioso. In azienda, la mia porta è sempre aperta”.
Lo stesso vale nella sua vita familiare: “Con le mie due figlie e le due figlie di mia moglie, tutte cittadine del mondo, ci confrontiamo spesso su come sta cambiando la società. È un dialogo che mi arricchisce e mi aiuta a guardare al futuro con occhi nuovi”.

Guardare al networking su scala internazionale

Parlando di futuro, Angelo Amaglio parte da una considerazione più ampia: “L’Italia è un Paese segnato dai particolarismi e localismi. Culturalmente facciamo fatica a creare massa critica e questo limita la nostra capacità di generare valore. Lo stesso accade nel nostro settore: ci sono tante realtà in gamba ma spesso isolate, battitori liberi che non hanno le condizioni per far evolvere davvero i contenuti e fare la differenza sul mercato. Io, invece, credo nell’aggregazione di competenze complementari e nel confronto aperto. E trovo fondamentale guardare al networking su scala internazionale”.

L’impegno universitario

A sostenerlo in questa visione e nell’affrontare le sfide imprenditoriali, la forte inclinazione di Amaglio alla condivisione, all’impegno e al “darsi agli altri”, che attraversa tutte le sue passioni. La si ritrova nel suo impegno da docente universitario, nel corso di Programmazione e Controllo presso la Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove mette a disposizione dei manager del futuro il suo know-how.

La stessa attitudine emerge nella subacquea: prima sub brevettato e poi istruttore, ha scelto di insegnare per aiutare gli altri ad acquisire sicurezza e scoprire un mondo che richiede calma, disciplina e fiducia. E ancora, nella cinofilia, dove, in gara con il suo amato golden retriever, ogni gesto nasce da un affiatamento costruito con pazienza, ore di allenamento e un forte e reciproco senso di lealtà.

Tecnologia e futuro della consulenza

Una predisposizione umana da cui deriva il mindset con cui Amaglio guarda al futuro di Qintesi, interrogandosi su come le nuove tecnologie cambieranno il modo di lavorare; quale ruolo avranno i system integrator; quale valore aggiunto saranno chiamati a esprimere; come dovrà evolvere la governance per restare competitivi.

“La nostra è un’azienda solida – racconta -, al punto che abbiamo da poco ricevuto il riconoscimento “Campioni di crescita” (attribuito da La Repubblica Affari & Finanza e dall’ITQF alle imprese italiane con il più alto tasso di crescita media annua, ndr). Viviamo nel presente, ma siamo proiettati al futuro. Per questo per me è naturale interrogarmi – magari anche a costo di qualche notte di riflessione – sul modello organizzativo più adatto ai prossimi anni, sulle scelte di posizionamento e sulle partnership migliori per accompagnare la nostra evoluzione”.

Per Amaglio, la rotta è chiara: “Serve specializzazione. Occorre saper cogliere e identificare tempestivamente le tecnologie vincenti e portarle velocemente sul mercato con competenze verticali e di nicchia. È altrettanto importante imparare a guardare alla tecnologia da prospettive nuove, adattandola a bisogni concreti e specifici”.

Leadership, introspezione e passioni

Riflessioni che, a livello personale, il presidente di Qintesi compie soprattutto all’alba, svegliandosi molto presto, o durante gli spostamenti tra una sede e l’altra.

“È in quei momenti che la mente si libera e il pensiero scorre più veloce: riesco a cogliere gli spunti e a mettere a fuoco strategie e attività necessarie. Poi, logicamente, è fondamentale il confronto con il mio socio, Alberto Pogna: lavoriamo insieme da 35 anni e tra noi c’è un equilibrio prezioso, fondato sul rispetto professionale e su una sana autonomia”.

Determinazione, capacità di guardare avanti, trasformare intuizioni in decisioni concrete e coltivare una sana curiosità non mancano certo ad Angelo Amaglio.

“Le esperienze personali mi hanno insegnato che non ha senso piangersi addosso o crearsi alibi quando ci sono problemi. Ogni sfida è un’opportunità e, come presidente di una realtà di 400 persone, sento la responsabilità di creare un contesto in cui si condividano destini e prospettive, individuando le risposte migliori per continuare a essere un’azienda sostenibile sotto ogni profilo”.

In “sintesi”, volendo utilizzare un concetto caro a Qintesi, “è fondamentale promuovere un modello di business coerente e profondamente orientato alla crescita delle persone e all’evoluzione tecnologica”, conclude Amaglio.

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