La Direttiva NIS2 dell’UE impone nuovi obblighi di cybersicurezza a 20mila aziende italiane. Il paper di Cefriel evidenzia che la conformità non è solo un dovere, ma un vantaggio competitivo. Guida le imprese attraverso scadenze e sfide, mostrando come la resilienza cibernetica possa migliorare attrattiva sul mercato. Investire in sicurezza costruisce valore e reputazione, trasformando l’obbligo normativo in un asset strategico per il business.

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Un nuovo quadro normativo per la cybersicurezza
L’Unione Europea ha introdotto la Direttiva Network and Information Security (NIS2) per tutelare l’ampia platea di organizzazioni pubbliche e private coinvolte, con un focus particolare sulle 20mila aziende italiane che devono conformarsi secondo i dati dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN). L’obiettivo principale di NIS2 è rafforzare le difese informatiche e sostenere la resilienza dell’economia europea, migliorando le capacità nazionali di sicurezza informatica, promuovendo la cooperazione a livello UE e rafforzando la resilienza alla cybersicurezza delle imprese.
A chi si applica la direttiva NIS2?
La NIS2 si applica ai soggetti essenziali e ai soggetti importanti che hanno sede in Italia o vi forniscono servizi, operando in settori specifici. I soggetti essenziali sono grandi aziende in settori ad alta criticità, mentre i soggetti importanti sono imprese di medie dimensioni negli stessi settori o imprese grandi/medie in altri settori critici. I settori interessati spaziano dall’energia ai trasporti, dalla sanità all’acqua potabile, fino alle infrastrutture digitali e alla pubblica amministrazione.

Scadenze imminenti e obblighi
Le scadenze per la conformità alla NIS2 sono imminenti e progressive. Il primo adempimento, la registrazione sulla piattaforma di ACN, era previsto per febbraio 2025. Seguirà un aggiornamento annuale al 31 luglio 2025, che richiederà l’invio di informazioni aggiuntive. Entro gennaio 2026, le organizzazioni dovranno essere pronte a comunicare gli incidenti occorsi, e da ottobre 2026 saranno operativi tutti gli obblighi contenuti nella legge.
Le sfide organizzative e tecnologiche della conformità
La conformità alla NIS2 presenta significative sfide. Dal punto di vista organizzativo, è cruciale la sensibilizzazione e il coinvolgimento del top management, insieme alla gestione dei vincoli di budget e all’impegno richiesto per implementare una politica di sicurezza stabile. La notifica tempestiva degli incidenti di sicurezza, inclusa la valutazione del numero di utenti interessati e la gravità, è uno degli obblighi più impegnativi. Tecnologicamente, la sfida risiede nella gestione di sistemi e reti ICT complessi ed eterogenei, spesso combinando tecnologie dell’informazione (IT) e tecnologie operative (OT) con priorità diverse. La rapidità con cui si evolvono gli attacchi informatici rende tecnicamente difficile prevederli e prevenirli, aumentando la complessità per le organizzazioni.
Il percorso di consulenza trasformativa di Cefriel
Di fronte a questo scenario normativo complesso, Cefriel ha pubblicato un nuovo instant paper intitolato “Comprendere la complessità della NIS2 per trasformarla in vantaggio competitivo”. Gli esperti Massimiliano Colombo, Andrea Guerini, Mauro Lomazzi e Domenico Orlando spiegano come Cefriel sia in grado di decodificare la complessità e indirizzare le aziende verso interventi mirati e pragmatici, basati sul livello di rischio, il ruolo aziendale e il budget disponibile.
Il percorso proposto da Cefriel si basa su un concetto di consulenza trasformativa, che inizia con una valutazione del livello di conformità alle misure di sicurezza (gap analysis). Successivamente, si procede in due direzioni parallele: supportare la definizione di un piano d’azione sostenibile per implementare le contromisure e, al contempo, valutare e re-indirizzare quanto già messo in campo dall’azienda.
NIS2: un vantaggio competitivo per il futuro
Per le aziende italiane, la conformità alla Direttiva NIS2 non è solo un obbligo, ma una concreta occasione per ripensare la propria postura di sicurezza in chiave evolutiva, rafforzando processi, tecnologie e cultura organizzativa. Alessandro De Biasio, amministratore delegato di Cefriel, afferma che la cybersicurezza è “una leva strategica di competitività” e che “investire in sicurezza oggi significa costruire il valore e la reputazione dell’impresa di domani”.
L’approccio di Cefriel permette alle aziende di ridurre drasticamente il rischio di sanzioni e di muoversi non solo per compliance, ma per applicare standard e best practice sostenibili. Ciò consente alle aziende di essere resilienti alle normative future, come il Cyber Resilience Act e la Machinery Regulation, e di estendere il proprio mercato risultando maggiormente attrattive per clienti e partner grazie a una migliore resilienza nella gestione del rischio cyber.






