Forcepoint: una strategia di sicurezza unificata che passa per i partner

La nuova società nata da Websense e Raytheon intende distinguersi dalla concorrenza con una piattaforma di prodotti e soluzioni a 360 gradi. E un modello commerciale basato completamente sulla vendita indiretta

Pubblicato il 20 Mag 2016

Gianluigi Torchiani

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Nell’affollato mercato della sicurezza c’è un nuovo attore che cerca di farsi largo. Puntando le sue carte su una tecnologia olistica e un rapporto stretto con i suoi partner di canale. Stiamo parlando di Forcepoint, società nata lo scorso gennaio dall’integrazione di Websense (specializzata soprattutto nell’ambito della content security) con le soluzioni di cyber security di Raytheon (gigante da 23 miliardi di dollari, attivo soprattutto nel mondo della difesa e militare). In seguito è arrivata anche l’acquisizione da Intel delle tecnologie di next generation firewall di Stonesoft e di proxi firewall di Sidewinder.

Emiliano Massa, senior director sales Southern europe di Forcepoint

Il risultato, come ha raccontato Emiliano Massa, senior director sales Southern europe, è un’azienda che vuole essere leader di rifermento nella cyber security, con la mission di permettere alle aziende (non solo enterprise ma anche mid market) di investire nei nuovi trend del momento – cloud, mobilità, sicurezza – in completa sicurezza. Tutto questo supportato da una notevole forza tecnologica (380 tra soluzioni e brevetti disponibili) oltre che finanziaria: sul piatto sono stati messi 3,5 miliardi di dollari per investimenti nel medio-lungo periodo (ricerca e sviluppo, acquisizioni e assunzioni di personale). Forcepoint, come si accennava in precedenza, è conscia dell’agguerrita concorrenza nel mercato globale della sicurezza, che vede la presenza di almeno 500 vendor diversi, le cui soluzioni si trovano a contrastare attacchi relativamente poco evoluti ma sempre più numerose ed efficaci. Secondo Massa, questa frammentazione della security, fa sì che le aziende abbiano spesso in casa delle soluzioni ottime rispetto alle specifiche esigenze, ma che purtroppo non si parlano tra loro.

Tutt’altro approccio vuole invece mettere in atto Forcepoint, che punta a una sicurezza “unificata” basata sul concetto delle 4 D: Defend, detect, decide, defeat. «Cosa succede quando qualcuno riesce a entrare nel perimetro aziendale? Dobbiamo cercare innanzitutto di capire che questa violazione è avvenuta. Anche perché di solito è messa in atto da qualcuno che è riuscito a rubare profili e identità degli utenti aziendali. Un comportamento non semplice da individuare. Una volta riusciti nell’azione di detect bisogna decidere che cosa fare, riducendo il dwell time, ossia la minimizzazione del tempo della minaccia. Che invece spesso persistono in azienda anche per anche centinaia di giorni, spiega Massa». A questa sfida molteplice rispondono le numerose soluzioni di Content security e security for cloud (ereditate da Websense), quelle di data insider e Therat protection (da Raytheon) e di network security (da Stonesoft). Per il momento si difendono con i prodotti Forcepoint circa 20.000 aziende a livello globale, tra cui circa 450 in Italia; tra queste anche alcuni nomi noti come Marcegaglia, Scavolini, Amadori, Toyota e Regione Lombardia.

L’obiettivo, naturalmente è aumentare questa base, operazione che passerà dalla vendita indiretta, modello al quale Forcepoint ha deciso di affidarsi interamente. In Italia al momento il vendor può contare su quattro partner Platinum, con cui esiste una relazione proattiva e bidirezionale: Lutech, Sinergy, IBM (intesa che è stata stretta di recente) ed Ecobyte. A questi si affiancano una ventina di partner Gold e un centinaio di Silver. L’intera offerta di prodotto passa per due distributori: Computer Gross e Arrow.

Ulteriori partner potrebbero raggiungere Forcepoint nei prossimi mesi: si tratta di quelli di Stonesoft, la cui acquisizione verrà completata definitivamente entro luglio. Come racconta Massa, infatti, quelli interessati a proseguire nella collaborazione saranno inseriti nel nuovo Partner Program, in dirittura di arrivo dopo i rallentamenti dovuti alla formazione della nuova società: «Il nuovo programma di canale sarà diviso nei livelli classici e sarà caratterizzato da una notevole chiarezza nei target e una forte spinta nella formazione on line, sia per la parte sales che pre sales, in modo da consentire ai reseller di avere accesso a tutto lo skill di cui necessitano», evidenzia Massa.

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