Gli sviluppi della consumer electronics



L’attenzione si sposta dai puri prodotti a veri e propri ecosistemi comprensivi di software, accessori e nuovi sensori anche per l’automazione domestica. E le società big americane lasciano il proscenio alle aziende orientali

Redazione TechCompany360

Pubblicato il 18 Gen 2013


La tecnologia non sembra risentire della crisi, almeno a giudicare dal parterre dal CES di Las Vegas: fiera che quest’anno ha raggiunto il massimo storico per superficie espositiva (17,3 ettari), numero di espositori (3250), prodotti presentati (20.000) e presenze di pubblico (oltre 150 mila persone di cui 35 mila dall’estero).

Evento tra i più significativi nel campo l’elettronica di consumo e tra i più longevi (45 anni di vita), ha avuto quest’anno come protagoniste assolute le grandi aziende coreane, Samsung e LG, mentre è stata disertata dai big americani – Apple, Microsoft e Google , in testa.

Con l’eccezione di Steve Ballmer, CEO di Microsoft, che ha approfittato del palco di Qualcomm per ribadire la propria visione strategica su Windows 8, le big americane hanno scelto di godere visibilità indiretta all’evento, forti del fatto che un gran numero di soluzioni e presentazioni fosse comunque basato su loro prodotti e tecnologie.

Malgrado alcuni osservatori abbiano lamentato quest’anno la mancanza di stimoli tecnologici di rilievo paragonabili ai tablet o ai netbook degli anni passati, l’evento è risultato significativo per osservare le evoluzioni delle cose esistenti.


L’analisi di Gartner
Per Carolina Milanesi, analista di Gartner per i consumer devices, al CES di quest’anno si è consumata la definitiva rottura tra la vecchia fiera di prodotto e lo show di applicazioni: “E’ sempre più visibile il fatto che gli oggetti tecnologici non hanno rilevanza per se stessi, ma per l’ecosistema di cui fanno parte” Android di Google e iOS di Apple sono stati i grandi attrattori per una molteplicità annunci che hanno riguardato dispositivi di comunicazione, tablet, frigoriferi intelligenti fino all’automazione domestica. Al CES si è visto un confronto tra ecosistemi, che ha messo in grande evidenza le società che hanno uno spettro più grande di prodotti nell’ambito della consumer electronics.

Anche realtà specializzate non hanno potuto fare a meno di offrire l’integrazione dei loro prodotti con gli ecosistemi leader, per esempio, sotto forma di app per usare l’iPhone come telecomando. All’evento ha raccolto interesse la piattaforma Windows Phone di Microsoft, che con l’aiuto di Nokia aspira a diventare anch’essa un ecosistema, “ma è chiaro che Microsoft ha molto lavoro da fare per attirare sviluppatori e produttori di accessori intelligenti”.


I nuovi sensori e rilevatori
L’evento ha testimoniato gli sviluppi raggiunti nel campo dei sensori, ossia dei nuovi rilevatori intelligenti per avere più controllo sulla realtà che ci circonda: la casa, l’auto o il nostro corpo. Questi accessori aiutano a capire se facciamo fitness nel modo più corretto o se qualcosa che non va nei ritmi del sonno.

Altri sviluppi riguardano l’uso della voce e di mezzi non tradizionali per interagire con l’elettronica in situazioni particolari, come quando si alla guida dell’auto: per programmare il navigatore, leggere le valutazioni dei ristoranti o i risultati delle partite di calcio. Mercedes ha mostrato queste capacità, mentre Lexus ha puntato su un sistema di guida automatizzato.

Molte delle applicazioni mostrate quest’anno al CES avevano lo stato di prototipo, incomplete per il consumatore finale. “Lo sviluppo di accessori e sensori non è accompagnata dall’offerta di servizi efficaci sul fronte della connettività da parte di operatori fissi e mobili –, lamenta Milanesi -. Questo vale anche per la televisione in ultra alta definizione (UHD) “4k”, annunciata senza la disponibilità dei contenuti”.

Interessante il fatto che l’UHD televisivo appaia aver eclissato l’interesse dei costruttori per il 3D. La terza dimensione riappare invece sul fronte delle innovative stampanti di oggetti, ancora in forma prototipale. All’evento sono ci sono stati annunci rilevanti sul fronte dei tablet, se si escludono presentazioni di modelli ibridi, usabili come Pc o anche come tv.

Sul fronte degli smartphone è significativo il trend di crescita “crescita” delle dimensioni medie di schermo verso i 5 e i 6 pollici nel tentativo di conciliare la maneggevolezza del telefono con le funzioni multimediali tipicamente del tablet.

All’evento americano, il made in Italy, come era prevedibile, non ha avuto grande visibilità a parte le presenze di I’m Watch di Milano produttrice di un innovativo smart watch da polso e di Maikii di Treviso che opera nel campo delle chiavette USB.

Gli italiani hanno partecipato all’evento come visitatori, “interessati a comprendere ciò che succede nel settore – precisa Milanesi – e il CES ha offerto spunti interessanti a chi progetta e produce elettrodomestici, operatori di servizi telco o del mercato automobilistico”.

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