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FAR Networks: con Green Team al via una strategia di crescita che punta su competenze e complementarità



Non una semplice aggregazione societaria, ma una crescita per linee esterne basata su una attenta ricerca di affinità valoriali, competenze, partnership. Parlano Nicola Fracassi, CEO di FAR Networks, e Igor Macori, CEO di Green Team

Maria Teresa Della Mura

Pubblicato il 15 Apr 2022


La notizia, arrivata alla fine del mese di gennaio, è quella di una acquisizione, nata dalla volontà di due partner di vecchia data di unire le loro forze e diventare un vero e proprio centro di eccellenza nell’ambito del modern workplace.
Green Team, società bolognese con oltre trent’anni di presenza sul mercato, Gold Partner Microsoft e specializzata nell’area delle soluzioni per Collaboration, Modern Work, Comunicazione Digitale ed E-learning, è entrata infatti a far parte della compagine societaria di FAR Networks, System Integrator specializzato in ambito Networking, Smart Working, Collaboration, Security ed IoT, attivo nel mercato Corporate Enterprise, grazie anche alle partnership con player del calibro di Microsoft e Cisco.
Un’unione che fin dall’inizio nasce con l’obiettivo di dar vita a un’offerta unica composta da consulenza, servizi e prodotti proprietari.
Ma per meglio capire non solo i razionali dell’operazione, ma anche e soprattutto le prospettive di sviluppo futuro, abbiamo incontrato Nicola Fracassi, CEO di FAR Networks, e Igor Macori, CEO di Green Team.

Acquisizioni senza perdere di vista valori e stili manageriali

Ed è proprio Nicola Fracassi che spiega la genesi dell’accordo.
“Ci siamo sempre occupati di infrastrutture abilitanti per lo smart working, o, ad essere più precisi, per il lavoro agile. Parliamo dunque di infrastrutture di rete, infrastrutture di comunicazione e video comunicazione e dei prodotti e servizi connessi a questi mondi”.
“Siamo stati bravi e la solidità finanziaria che abbiamo acquisito – prosegue Fracassi – circa due anni e mezzo fa, ci ha consentito di avviare un percorso di crescita non solo organica”.
Questo tenendo conto che nel biennio 2020-2021 FAR Networks ha messo a segno crescite nell’ordine del 20% su tutti gli indicatori, sia quelli relativi ai risultati economici, sia quelli relativi all’organico.
“Volevamo affiancare a questa crescita qualcosa di più. E abbiamo cercato di perseguire un triplice obiettivo: crescere da un punto di vista delle competenze e dello stack tecnologico, crescere dal punto vista territoriale, mantenere una coerenza dal punto di vista dei valori”.
È un punto questo sul quale Fracassi si sofferma: nella ricerca del partner era importante non perdere di vista gli stili manageriali e gli stili valoriali.
Conoscevamo Green Team e Igor Macori da tempo. Credo che la nostra collaborazione risalga ormai a più di 12 anni. Per FAR Networks l’accordo con Green Team rappresenta il raggiungimento degli obiettivi prefissi: trovare una società sana, in un ambito in un ambito territoriale che ci interessava, in un ambito tecnologico che ci interessava, coerente dal punto di vista dei clienti”, racconta ancora Fracassi, sottolineando come la fase esplorativa abbia rappresentato qualcosa di più di una “semplice” due diligence. “Cercavamo un intreccio di obiettivi comuni, di stili comuni. Se manca la coerenza valoriale manca il collante vero per la collaborazione”.

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Green Team e il bisogno di scalare

Dal canto suo, Macori aggiunge: “In questi 31 anni di vita, Green Team si è sempre più impegnata nello sviluppo di soluzioni orientate alle persone. Non è un caso che circa la metà delle persone che lavorano con noi sono di estrazione umanistica. Del resto, anche il nome della nostra azienda nasce da una storia di attenzione al verde urbano e alla volontà di far convivere le persone e l’ambiente. Questo ha fatto sì che anche quando guardiamo a progetti che hanno a che vedere con il mondo delle Intranet, dei Digital workplace, dell’automazione dei processi di lavoro, teniamo sempre le persone al centro. E questa trasformazione ci ha portato a cambiare anche gli interlocutori, rivolgendoci non più solo alle tradizionali funzioni IT, ma sempre più spesso anche all’HR”.
Un percorso di oltre 30 anni, arrivato a un punto di maturità tale da richiedere un passaggio più decisivo.
“Per noi era diventata urgente la scalabilità”, spiega Macori.
“Sempre più spesso ci siamo trovati in competizione con i grandi player, in progetti di digital Workplace per grandi clienti. Ci siamo resi conto che per quanto bravi non eravamo strutturati come sarebbe stato necessario e come serve se vogliamo crescere non solo sulla qualità dei progetti, ma anche sulla quantità”.
Questa è la motivazione che ha portato Green Team ad avvicinarsi a FAR Networks e a cogliere l’opportunità – così la definisce Macori – di entrare in un’organizzazione più ampia e anche più strutturata dal punto di vista dei processi.
Anche per Igor Macori è centrale il tema della comunanza di obiettivi e valori.
“C’è una convergenza anche di ideali che stiamo toccando con mano già in queste prime settimane”.

FAR Networks e il lavoro per un’organizzazione strutturata

Il tema dei processi è centrale per FAR Networks e Nicola Fracassi lo evidenzia in modo chiaro: “La nostra è un’azienda che è cresciuta molto in questi anni non soltanto in termini di persone, ma anche dal punto di vista di processi e metodologie. Abbiamo lavorato sui valori, ma anche sulla nostra struttura, sul management, sul coinvolgimento di persone competenti e con capacità di leadership, sull’inclusione.

In questi anni abbiamo investito per strutturarci. È stato un investimento importante, perché investire in struttura costa, ma ci permette di integrare aziende, come sta accadendo con Green Team in maniera non dico semplice, ma organizzata”.
Questo significa avere una struttura ben articolata, con un CFO, una direzione commerciale, una struttura marketing che si sta ingrandendo, una organizzazione tecnologica, che prevede la presenza di un responsabile delle strategie tecnologiche del gruppo.
“Abbiamo una struttura HR che lo scorso anno ha seguito l’inserimento di 20 persone in organico oltre che avviare iniziative a favore dei nostri collaboratori”.
Per altro, anche questo aspetto viene sottolineato con enfasi da Nicola Fracassi, la permanenza media delle persone in azienda è di 5 anni, “ma solo perché abbiamo inserito talmente tante persone in organico che la media si è abbassata. Non si tratta di inserimenti sostitutivi, ma in aggiunta alle persone che ci sono”.
“Un’azienda che è pronta e organizzata può accogliere altre aziende in maniera semplice e crescere e scalare sul mercato anche in maniera importante”, è il suo pensiero.

Le partnership con attori chiave dell’ecosistema ICT

Questo lavoro condotto sull’organizzazione si lega strettamente anche al tema delle partnership.
Cisco, Microsoft, HPE, Logitech, Epos sono per FAR Networks partner importanti con i quali costruire un percorso condiviso di crescita.
“Ci stanno supportando nella nostra crescita, perché riusciamo a portare dai clienti la loro tecnologia lavorando sulle competenze e capacità progettuali e non solo sul prezzo. E grazie a queste capacità in questi anni abbiamo cominciato a lavorare di lavorare con clienti di dimensioni veramente importanti”.
In alcuni contesti non si arriva perché si ha il miglior prezzo. Su questo Fracassi è lapidario. “Ci si arriva se si hanno le qualità e le capacità per portare la tecnologia dei partner con i quali lavori valorizzandola al meglio”.
Un lavoro di cesello sulle partnership, sulle competenze, sulla qualità, sulla crescita organica e sulle acquisizioni che porta FAR Networks a cercare la migliore integrazione con Green Team.
“Parliamo di un’integrazione profonda dei team, un’integrazione di persone e di competenze di grandissima qualità. È molto di più di un atto formale di acquisizione di quote: diventa un progetto di crescita condivisa, mantenendo le identità e le specializzazioni”.
La volontà è dunque aiutare Green Team a crescere dal punto di vista della capacità organizzativa e della capacità di gestione di progetti complessi non dal punto di vista tecnologico, ma più prettamente organizzativo.

Il ruolo di FAR Networks nei percorsi trasformativi delle imprese

A FAR Networks – e probabilmente a maggior ragione a “questa FAR Networks – Nicola Fracassi riconosce oggi il compito di accompagnare le imprese, oggi più che mai consapevoli della necessità di una digitalizzazione troppo a lungo rimandata o sottovalutata, “in un percorso trasformativo che non può non avere solide basi infrastrutturali. Questo è un punto molto chiaro oggi: la domanda di infrastrutture abilitanti è cresciuta in modo notevole, a partire dalla sicurezza. Ma ancor di più è nostro compito accompagnarle sulla parte metodologica”.
C’è dunque una componente consulenziale verso la digitalizzazione dei processi nella proposition di FAR Networks, che si accompagna a soluzioni specifiche sviluppate dalla società, che spaziano dalla gestione Smart e Agile del lavoro e degli spazi, come FAR Booking, alla piattaforma IoT di ultima generazione, LARA, in grado di  raccogliere, storicizzare, confrontare e rendere disponibili dati di produzione in tempo reale.
È un percorso evolutivo, nel quale cambiano anche gli interlocutori di riferimento, sempre più legati ai processi di business.
“Nostro compito è accompagnare amministratori delegati, direttori generali, direttori di produzione verso la gestione di problemi di Business. È questo un approccio nuovo, che supera la sola fornitura tecnologica. Si parla di percorsi trasformativi. Prima di decidere se e come cambiare l’infrastruttura, bisogna capire cosa l’azienda vuole diventare nell’arco di prossimi tre o cinque anni. Cambiano le domande che poniamo ai clienti e di conseguenza cambiano le risposte”.

Oggi FAR Networks è una realtà da che ha superato i 15 milioni di euro di fatturato (erano 13,5 un anno fa) e oltre 100 persone e vuole essere riconosciuta come interlocutore di valore per il business.
“Non sono un fan delle super aggregazioni generaliste, anche se in piano abbiamo una ulteriore crescita anche per linee esterne, andando a integrare nuove competenze. Noi vogliamo portare qualità alle line of business. Ma per portare qualità serve focalizzazione. Oggi i nostri interlocutori sono principalmente HR e C-Level ai quali possiamo raccontare come si possono fare le cose in maniera più innovativa. Ed è a quel punto che torniamo a parlare con l’IT di processi, infrastrutture, software”.
“Siamo un po’ il mediatore culturale della trasformazione”, è la definizione di Igor Macori.

Tre direttrici di crescita

Per quanto riguarda le direttrici progettuali sulle quali focalizzarsi, Macori parla di tutto quanto ha a che vedere con l’hybrid work, che “porta in dote sia aspetti tecnologici, sia aspetti di processo, sia ancora aspetti di servizio. Parliamo di soluzioni disegnate intorno all’utente per offrirgli strumenti efficienti e soluzioni che migliorano il suo modo di vivere in azienda”.
“Questo credo sia uno dei temi più importanti che ci sarà da affrontare in questi prossimi anni: la trasformazione del concetto di lavoro, del modo con cui le persone si approcciano al lavoro, del modo in cui le aziende progettano l’esperienza lavorativa delle proprie persone”, sostiene a sua volta Fracassi.

Un’altra area focus è rappresentata dai Managed Services: “Tutti gli strumenti di cui le aziende hanno oggi bisogno devono diventare commodity. Devono diventare come la corrente elettrica: qualcosa che funziona sempre, con una qualità e una affidabilità costante e ripetibile”.
La terza area di focalizzazione è rappresentata da soluzioni, piattaforme smart e per l’automazione di processi.
In questo caso non si parla di settori d’industria specifici, ma di dimensione aziendale: si tratta in genere di grandi imprese o comunque di realtà articolate, per le quali il lavoro sui processi e sulla loro automatizzazione rappresenta oggi una necessità.

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