Verso l'automatizzazione

Datlas, un club deal di finanziatori che crede nell’innovazione digitale del BPO



L’azienda integra elementi di automazione nella propria offerta di Business Process Outsourcing, accompagnando i clienti verso la digitalizzazione dei processi. in questa intervista il CEO Fabrizio Soru delinea il percorso per la crescita futura

Loris Frezzato

Pubblicato il 01 Ott 2020


Fabrizio Soru, AD e socio fondatore di Datlas

Dal Business Process Outsourcing all’automazione dei processi fino alla realizzazione di WebAPP e Portali di Onboarding. È un percorso di trasformazione quello che Datlas propone ai propri clienti, portandoli passo a passo dall’impostazione tradizionale nella gestione dei documenti e dei processi a un approccio “full digital”. Un’evoluzione che l’azienda milanese rende credibile e concreta ai propri clienti grazie alle numerose e rilevanti case histories nei settori Insurance, Banking, Welfare, Education, Telco, nonostante la sua giovane età.

Datlas nasce, infatti, nel 2017, e già dalle sue fondamenta risaltano le competenze decennali dei propri fondatori, i quali hanno voluto mettere a fattor comune le proprie esperienze nell’ambito del Business Process Outsourcing e nel contempo cavalcare la trasformazione di processo in ottica digitale a cui il mercato si sta preparando.

«Datlas nasce dalla consapevolezza che le attività tradizionali di controllo e verifica dei processi in outsourcing dei grossi gruppi bancari e finanziari, nostro target di riferimento primario, avrebbero subito una trasformazione fisiologica – afferma Fabrizio Soru, AD e socio fondatore di Datlas -. Il consumatore sta cambiando le proprie abitudini, i principi del fintech e dell’insurtech sono ormai metabolizzati e le app consentono sempre più di “virtualizzare” la relazione con il cliente finale, sintomi di una veloce evoluzione del mercato in direzione del digitale. L’obiettivo, dunque, è stato di costruire una realtà che fosse in grado di cavalcare questo cambiamento e dare risposte alle nuove esigenze, con un approccio molto pragmatico».

Un club deal di finanziatori dà fiducia al progetto Datlas

Un progetto che viene presentato a Banca Esperia (oggi Gruppo Mediobanca – ndr) per un finanziamento di circa 2 milioni di euro, quasi tutti finalizzati alla realizzazione dell’infrastruttura tecnologica, ottenuti attraverso un club deal che ha raggruppato diversi clienti della banca per finanziare l’iniziativa.

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«Il mercato ci ha fin da subito dato fiducia, basandosi soprattutto sulle competenze che potevamo mostrare – interviene Marco Donnamaria, direttore commerciale di Datlas -. Una partenza veloce, che già nel 2018 ci ha visto realizzare 3 milioni di euro, per raddoppiarli l’anno successivo, grazie a progetti rilevanti su importanti clienti finanziari ed assicurativi, convogliando verso la nostra piattaforma tutti i flussi documentali, dalle polizze, ai sinistri, la documentazione fiscale e assicurativa, la comunicazione verso gli assicurati, e tanto altro».

Marco Donnamaria, direttore commerciale di Datlas
Marco Donnamaria, direttore commerciale di Datlas

Un approccio graduale alla digitalizzazione attraverso la piattaforma DOME

Risultati di tutto rispetto, anche grazie all’approccio graduale alla digitalizzazione che Datlas, attraverso la propria piattaforma DOME, consente e propone, in modalità “Business Platform as a Service”, partendo da un avvicinamento di tipo tradizionale, in virtù delle conoscenze e competenze pregresse e, man mano, affiancando un processo di trasformazione. «Un approccio, quindi pragmatico e concreto supportato da una realtà che può dimostrare di conoscere molto bene i processi dei propri clienti. Processi che, in effetti, già trattiamo per loro conto, visto che anche i flussi documentali tradizionali transitano sui nostri sistemi e sulla nostra infrastruttura, la quale via via diventa sempre più adatta a ospitare processi complessi» dice Soru, che riprende: «Gradualmente, quindi, abbiamo proposto ai clienti soluzioni di automazione e di evoluzione in grado di sfruttare le potenzialità dei dati. Iniziando, per esempio, a proporre strumenti semantici per l’elaborazione dei sinistri, nel caso delle assicurazioni: il documento, infatti, arriva in ogni caso ai nostri sistemi, solo che invece di farlo indicizzare a mano da un operatore può essere processato in automatico. Sempre partendo dalla nostra piattaforma, abbiamo anche realizzato una WebAPP che, attraverso una innovativa user experience, ha reso totalmente digitale il processo di compilazione del modulo di Constatazione Amichevole, WebAPP che è stata recentemente insignita dall’IIA (Italian Insurtech Association) del premio per “La migliore innovazione in gestione sinistri” nell’ambito dell’Italian Insurtech Summit».

Tradizionali o digitali, i flussi documentali passano per la piattaforma Datlas

Le aziende, infatti, cercano realtà che siano in grado di prendersi carico dei loro processi, spesso macchinosi e tradizionali, interpretandoli in ottica evolutiva, anche se non ancora in grado, per vari motivi, di compiere il passo. Chiedono, di fatto, rassicurazioni nella gestione del tradizionale ma anche la predisposizione per un’eventuale evoluzione.

Si tratta di clienti che si stanno gradualmente spostando verso nuovi front end, affiancandoli alla rete di vendita tradizionale, dirottando su portali per la comunicazione che poi risiedono sulle infrastrutture dei propri fornitori. Come quella di Datlas.

«WebAPP e Web Portals che girano sulle nostre infrastrutture, che consentono l’onboarding dei clienti finali direttamente in digitale – specifica Donnamaria -. Sistemi utilizzati da banche, assicurazioni, ma anche da importanti realtà nel mondo del welfare aziendale, delle business school, e del retail, Insomma tutto il mondo del B2B2C, velocizzando di fatto le procedure per l’erogazione dei loro servizi al consumatore. Altri settori potrebbero essere, poi, quelli delle utilities e dell’energy, a cui queste modalità di interazione porterebbero evidenti vantaggi».

La flessibilità di ruoli che fa estendere le opportunità di Datlas

Quello trattato da Datlas riguarda un ambito ben specifico, che ben si integra all’interno di progetti più ampi, anche in collaborazione con altri system integrator, nella logica di un ecosistema di partner in grado di soddisfare esigenze complesse espresse dai clienti. L’azienda, infatti, esprime in questo contesto, un triplice ruolo, di consulente sui processi aziendali, di fornitore di servizi di outsourcing, e provider di soluzioni fintech ed insurtech demandati alla gestione dei flussi informativi. System Integrator, outsourcer, sviluppatore, solution provider e consulente, ruoli che Datlas riesce a interpretare in base alle esigenze del cliente. «Una versatilità che ci ha consentito di ampliare di molto l’orizzonte del nostro business» ammette Soru.

Acquisizioni per crescere, in dimensioni e in tecnologie

Nuove opportunità da cogliere che Datlas intende affrontare con un piano di sviluppo della propria struttura. L’azienda guarda, infatti, con attenzione a eventuali acquisizioni, fissando due obiettivi: crescita dimensionale e di ambiti tecnologici e competenze.

«Il settore del BPO è in profonda trasformazione e sta andando verso un’aggregazione di operatori con competenze sempre più tecnologiche – osserva Soru -. Si tratta di un mercato frammentato composto sia da alcuni grandi nomi, che da tante piccole realtà. Datlas sta lavorando all’integrazione di alcuni operatori che consentano un più rapido consolidamento sul mercato e al contempo sta valutando acquisizioni in ottica tecnologica e digitale, guardando ad aziende con competenze innovative che andrebbero ad arricchire la piattaforma DOME».

Datlas, inoltre, punta a mettere il piede anche oltreconfine, anche qui con eventuali acquisizioni o partnership di realtà locali. Già all’estero la società ha una sede operativa, in Romania, dove sono impiegati un centinaio tra operatori e sviluppatori. Altre sedi, oltre a quella centrale di Milano, sono poi a Pavia, dove è un centro di archiviazione fisica, e una a Torino.

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